Privacy Garantita

Come cancellare notizie da Gemini Search e Chat Gpt,

Guida completa su come cancellare un nome cha appare nelòle ricerca di intelegenza artificiale Gemini Search e Chat Gpt, e molti altri, le resposabilità penali, le societa migliori società di reputazione che rimuovono contenuti dal web


2025-05-27 09:26:41 Visualizzazioni: 290



 

 


Molto probabilmente se stai leggendo questo articolo sei uno dei tanti preoccupati per L’inserimento  dal 2025 del nuovo strumento di intelligenza artificiale AI Overview di Google o Gemini Search  soprattutto se si tratta di una persona finite sulle prime pagine di giornali di cronaca, e che oggi si trovano a fare i conti oltre che con il classici motore di ricerca ma anche l’intelligenza artificiale.


Purtroppo, il mondo cambia e lo fa molto velocemente forse troppo, quindi se fino a qualche anno fa, cancellare una notizia da internet voleva dire, nella maggior parte dei casi, togliere un link da Google. Oggi le cose sono decisamente più complesse. Perché i motori di ricerca non sono più soltanto motori: sono intelligenze artificiali capaci di leggere, sintetizzare e rispondere in autonomia a ogni nostra domanda.


Come cancellare una notizia da Chat 


Ora vediamo come funziona  in pratica la rimozione dei contenuti lesivi da AI e del doppo problema che ci pone:  come cancellarsi dai motori di ricerca come Google e Bing , e in aggiunta come rimuoversi da chat gpt  . Ecco perché la Privacy Garantita è l’agenzia italiana con le più alte referenze  capace di rimuovere informazioni personali dal chat gpt e altri motori di intelligenza artificiale, in quando si avvale di tecnici specializzati che con gli anni hanno acquisito l’esperienza legale e tecnica per eliminare qualsiasi contenuto dall’intelligenza artificiale. Bisogna tenere conto di molte sfaccettature per


In questo scenario desertificato Pensa  AI Overview di Google o Gemini Search: non ti mostrano solo link, ma creano risposte già pronte, prendendo pezzi da articoli, blog e forum. Anche se un contenuto non è più visibile nei risultati classici, può comunque finire in un riassunto AI. Lo stesso discorso vale per motori emergenti come Perplexity.ai, You.com, Arc Search o Brave AI Summarizer: sono progettati per cercare in tempo reale e riformulare le informazioni, mettendo insieme diverse fonti e creando un “nuovo contenuto” che resta online, anche quando l’originale non c’è più.


Anche Andi Search, Komo AI, Phind (ex Hello Cognition) e la stessa NeevaAI (oggi parte di Snowflake) seguono questo schema. Non si limitano a trovare le informazioni: le riscrivono. E una volta che l’informazione è “entrata nel circuito”, cancellarla davvero richiede un lavoro molto più ampio.


E non è finita. C'è anche chi ha integrato l’AI direttamente nei propri assistenti e sistemi: Microsoft Copilot in Bing, ChatGPT con plugin di ricerca, Claude di Anthropic con i suoi tool semantici, e persino WolframAlpha, che unisce calcoli e testi. Questi strumenti leggono in profondità il web, e se un contenuto è online, anche solo su una pagina dimenticata, può diventare parte della loro risposta.


Il problema tocca anche i social network e l’e-commerce. Amazon Rufus, ad esempio, può riproporre commenti o recensioni obsolete. Meta AI, usata nei motori interni di Instagram e Facebook, può mostrare vecchie informazioni in nuovi contesti, magari sotto un post o come suggerimento. E poi ci sono i browser intelligenti, come Opera Aria, o i servizi come DuckDuckGo AI Answers (DuckAssist), che raccolgono contenuti da Wikipedia e altri siti pubblici e li mettono in bella vista, spesso senza che tu possa farci nulla direttamente.


E in Europa? La situazione è simile, ma con qualche sfumatura diversa. In Francia c’è Qwant AI, attento alla privacy, ma sempre esposto al rischio di contenuti obsoleti. In Germania c’è Aleph Alpha, che lavora su modelli linguistici evoluti. E i nuovi esperimenti con i motori basati su Mistral, il noto modello europeo open-source, rendono ancora più importante il monitoraggio costante della propria reputazione.


In tutto questo non possiamo dimenticare motori come Kagi Search, SwissCows AI, Startpage AI Assistant o Mojeek AI, tutti focalizzati su privacy e accuratezza, ma che – in modo diverso – conservano e rileggono ciò che trovano in rete. Se un’informazione sbagliata, fuori contesto o dannosa è rimasta online da qualche parte, può comunque riapparire. di seguito proverai domande e risposte su come rimuovere contenuti da AI 


1. Come faccio a sapere se l’AI ha generato contenuti lesivi su di me?
Puoi usare strumenti di monitoraggio web e AI, come servizi di reputazione online, per scansionare motori di ricerca, social network e nuovi sistemi AI (es. AI Overview, Perplexity, Gemini) alla ricerca di contenuti falsi o diffamatori.


2. Cosa devo fare se trovo un contenuto diffamatorio generato da AI?
Salva prove (screenshot, link, timestamp), identifica la piattaforma responsabile e contatta un esperto in reputazione digitale o un avvocato. È fondamentale agire rapidamente.


3. L’AI può essere responsabile legalmente per un contenuto falso?
è una domanda difficile da risponde ma  di sicuro Non direttamente: la responsabilità ricade sul proprietario del sistema AI, sull’editore del contenuto o sulla piattaforma che lo ha diffuso. Tuttavia, nuove leggi stanno emergendo per regolamentare l’uso etico dell’AI.


4. Posso chiedere la cancellazione di un contenuto a Google AI Overview o Gemini?
Sì. Devi inviare una richiesta formale di rimozione per violazione della privacy o diffamazione tramite moduli ufficiali, oppure tramite legale specializzato in diritto digitale con il team di privacy garantita. 


5. Come si invia una richiesta di rimozione a una piattaforma AI?
Ogni piattaforma ha un modulo privacy o reclamo. Per Google, ad esempio, puoi utilizzare il modulo per “diritto all’oblio”. È consigliato allegare prove e spiegare dettagliatamente il danno subito.


6. I contenuti generati da AI sono indicizzati dai motori di ricerca?
Sì. I testi generati da AI possono essere pubblicati in blog, forum o pagine che vengono indicizzate da Google, Bing, e perfino da nuovi motori AI come Komo, Phind, Arc Search.


7. Come impedisco che l’AI rigeneri lo stesso contenuto diffamatorio?
Attraverso l’invio di una richiesta anche al fornitore dell’AI (es. OpenAI, Anthropic) per bloccare l’associazione del tuo nome a certi contenuti. Puoi anche chiedere l’anonimizzazione in modelli LLM.


8. Un contenuto AI può essere considerato falso per la legge?
Sì. Se il contenuto non è verificabile e danneggia la tua reputazione o privacy, può essere trattato come contenuto lesivo. In Italia, il diritto all'onore, immagine e reputazione è tutelato dal Codice Civile e dal GDPR.


9. Ci sono aziende che si occupano di rimuovere contenuti AI lesivi?
Sì. Aziende come Privacy Garantita offrono servizi di:


 



  • monitoraggio AI

  • rimozione da Google AI Overview

  • richieste legali a OpenAI e Meta

  • tutela dell’identità digitale contro sistemi generativi


10. Quanto tempo ci vuole per cancellare un contenuto diffamatorio da una AI?
Dipende dalla piattaforma. In media 7-30 giorni se si tratta di un reclamo legale ben fondato. In alcuni casi, servono interventi giudiziari o azioni multiple coordinate (deindicizzazione + rimozione tecnica + opposizione AI).


Cosa significa tutto questo?


Che per cancellare una notizia dal web oggi non basta più rimuovere un link. Serve un intervento più profondo:



  • Eliminare il contenuto alla fonte (sito, blog, forum).

  • Inviare richieste di deindicizzazione ai motori classici come Google e Bing.

  • Fare attenzione a tutti i motori AI secondari e, dove possibile, inviare segnalazioni.

  • Soprattutto, è essenziale sostituire le informazioni negative con contenuti veri, positivi e aggiornati, così che siano quelli a emergere nei risultati generati dalle AI.


Le nuove intelligenze artificiali leggono tutto, anche quello che non vogliamo più ricordare. E ogni volta che qualcuno fa una domanda su di noi, potrebbero rispondere con dati vecchi, distorti o completamente fuori contesto.


Ecco perché oggi la gestione della reputazione online è diventata una vera strategia a lungo termine, che unisce diritto, tecnologia e comunicazione.


Se hai bisogno di aiuto concreto


Puoi rivolgerti a chi lavora ogni giorno su questi temi.
Cristian Nardi, esperto in reputazione digitale, può aiutarti a:



  • Cancellare notizie e contenuti dai principali motori AI;

  • Monitorare le nuove risposte AI su di te o la tua azienda;

  • Costruire una presenza online solida, aggiornata e protetta.

  •  info@privacygarantita.it |  +39 327.910.5006





 


Autore: Cristian Nardi