Introduzione: Il Concetto di "Gang Stalking" e la Tesi del "Dossier InesistenteIl fenomeno denominato "gang stalking", noto anche con le espressioni "group stalking" o "stalking di gruppo", è descritto da individui che si auto-identificano come "Individui Targettizzati" (TI - Targeted Individuals) quale un'azione persecutoria complessa e coordinata, perpetrata da un insieme di persone ai danni di un soggetto specifico, definito "individuo bersaglio".2025-06-02 18:56:19 Visualizzazioni: 231
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1.1. Definizione e Caratteristiche Percepite del "Gang Stalking"Il fenomeno denominato "gang stalking", noto anche con le espressioni "group stalking" o "stalking di gruppo", è descritto da individui che si auto-identificano come "Individui Targettizzati" (TI - Targeted Individuals) quale un'azione persecutoria complessa e coordinata, perpetrata da un insieme di persone ai danni di un soggetto specifico, definito "individuo bersaglio". Le finalità attribuite a tali azioni persecutorie comprendono la molestia sistematica, il condizionamento psicologico e il controllo invasivo della vita della vittima designata. Le narrazioni degli Individui Targettizzati sono sovente caratterizzate dalla descrizione di una sorveglianza onnipresente e costante, da molestie orchestrate da una pluralità di individui perlopiù sconosciuti al bersaglio, e dall'impiego di presunte armi tecnologiche sofisticate, nonché da tecniche di controllo mentale. Le motivazioni che, secondo i TI, sottenderebbero a tali campagne persecutorie sono eterogenee e spaziano dalla vendetta personale all'essere oggetto di oscuri esperimenti governativi o di altre entità potenti. È di fondamentale importanza, sin da questa fase introduttiva, operare una netta distinzione concettuale. Da un lato, si colloca il fenomeno dello stalking individuale, una fattispecie di reato riconosciuta a livello giuridico e ampiamente studiata in ambito clinico e forense, caratterizzata da condotte persecutorie messe in atto da un singolo individuo nei confronti di una vittima. Dall'altro lato, si pone la nozione di "gang stalking", la quale, a differenza dello stalking individuale, non gode di un analogo riconoscimento ufficiale né di una validazione scientifica consolidata come fenomeno oggettivo operante su vasta scala e secondo le modalità descritte dai TI. Questa distinzione è cruciale per l'analisi che seguirà. 1.2. Il "Dossier sul Gang Stalking": Premessa di Inesistenza e Obiettivi del RapportoAl centro delle narrazioni sul "gang stalking" emerge frequentemente il concetto di un "dossier sul gang stalking". Tale "dossier" viene ipotizzato come una sorta di archivio centralizzato di informazioni, utilizzato da oscure entità perseguitanti contro gli Individui Targettizzati, oppure, alternativamente, come la prova tangibile dell'esistenza di una cospirazione organizzata e ramificata. Il presente rapporto si fonda sulla tesi centrale dell'inesistenza di un siffatto "dossier" inteso in senso ufficiale, governativo o cospirativo, come sarà argomentato attraverso un'analisi critica delle fonti e delle evidenze disponibili. L'obiettivo primario di questo elaborato è, pertanto, quello di esaminare con approccio critico e multidisciplinare il fenomeno delle credenze relative al "gang stalking". Si procederà ad analizzare le affermazioni concernenti l'esistenza di un "dossier", fornendo al contempo una spiegazione plausibile delle origini e della persistenza di tali convinzioni attraverso le lenti della psicologia, della sociologia e dell'analisi tecnologica. In tal modo, si intende demistificare le asserzioni non supportate da prove fattuali, in linea con la premessa di fondo che guida la stesura di questo rapporto. La richiesta di un'analisi che ne dimostri la "non esistenza" implica la necessità non di una semplice negazione, ma di una costruzione argomentativa solida e sfaccettata, capace di smantellare la plausibilità di un tale "dossier" cospirativo, offrendo al contempo una comprensione approfondita del complesso fenomeno del "gang stalking". La forza di tale demistificazione risiederà nella convergenza di prospettive analitiche provenienti da diverse discipline, tutte orientate a illuminare la natura psicologica e sociale di queste credenze piuttosto che la realtà di una cospirazione documentata. 2. Il "Dossier sul Gang Stalking": Tra Narrazioni Online, Documentazione Individuale e Mancanza di Prove Ufficiali2.1. Analisi delle Affermazioni sull'Esistenza di un "Dossier" Centrale o CospirativoAll'interno delle comunità online frequentate da Individui Targettizzati, si riscontra una diffusa discussione circa le modalità con cui informazioni personali verrebbero raccolte e impiegate a loro danno. Questa percezione alimenta l'idea che i presunti persecutori compilino sistematicamente "profili" o "dossier" dettagliati sulle loro vittime. Alcune narrazioni suggeriscono persino la creazione di "falsi file" da parte dei persecutori, finalizzati a diffamare e screditare i TI agli occhi della società o delle autorità. Nonostante la pervasività di tali affermazioni negli ambienti online dedicati al "gang stalking", è cruciale sottolineare che nessuna fonte attendibile, ufficiale o accademica ha mai fornito prove concrete o confermato l'esistenza di un "dossier sul gang stalking" inteso come archivio centralizzato, gestito da agenzie governative, organizzazioni segrete o altre entità cospirative, così come viene descritto nelle teorie dei TI. La letteratura scientifica e i documenti ufficiali disponibili, inclusi quelli esaminati per questo rapporto, si concentrano prevalentemente sull'analisi delle credenze dei TI come fenomeno psicologico e sociale, piuttosto che sull'investigazione di un presunto complotto criminale supportato da tali dossier. 2.2. La Distinzione Cruciale: "Dossier Investigativi" Individuali vs. un Presunto "Dossier" GeneraleÈ fondamentale operare una distinzione netta per evitare fraintendimenti. Alcune fonti, come quella dell'agenzia Tarricone Investigazioni , menzionano la possibilità di redigere un "Dossier investigativo". Questo tipo di documento, tuttavia, si riferisce a un fascicolo compilato da un'agenzia di investigazioni private su specifica richiesta e incarico di un singolo individuo che si ritiene vittima di stalking, inclusi quei casi che la persona interpreta come "gang stalking". Lo scopo di un tale dossier individuale è quello di raccogliere sistematicamente elementi di prova (ad esempio, attraverso attività di pedinamento, indagini basate su fonti aperte OSINT/SOCMINT, analisi di computer forensics) al fine di supportare una denuncia formale presso le autorità competenti o per intraprendere un'azione legale in sede giudiziaria. Il contenuto di questo dossier include tipicamente la documentazione dettagliata dei contatti molesti, la descrizione delle condotte persecutorie e, ove possibile, l'identificazione dei presunti responsabili. Come specificato in una delle fonti, la testimonianza in tribunale da parte degli investigatori può servire a confermare quanto riportato nel Dossier investigativo, sottolineandone la sua natura di strumento probatorio individuale e legale. Appare evidente, quindi, come questo tipo di "dossier investigativo" sia specifico per un singolo caso, creato a favore della presunta vittima come strumento di tutela legale, e non abbia alcuna attinenza con l'ipotetico archivio segreto utilizzato contro gli Individui Targettizzati da una vasta e indefinita cospirazione. La mera somiglianza terminologica ("dossier") può facilmente generare confusione e alimentare interpretazioni errate. La narrativa del "gang stalking" può, infatti, appropriarsi di termini e concetti appartenenti alla sfera legale (come "dossier", "indagine", "sorveglianza") per conferire una parvenza di legittimità e concretezza a credenze che, altrimenti, mancherebbero di fondamento empirico. Le vittime di stalking reale, o percepito come tale, sono incoraggiate, giustamente, a raccogliere prove. Le agenzie investigative private offrono servizi professionali per la creazione di "dossier investigativi" finalizzati a supportare azioni legali. Questo è un processo legittimo, trasparente e focalizzato sulla tutela dell'individuo. Tuttavia, all'interno delle comunità online di "gang stalking", dove vengono condivise esperienze di persecuzione percepite come vaste, coordinate e tecnologicamente sofisticate, il concetto di "dossier" può essere estrapolato dal suo contesto originale e subire una trasformazione semantica. L'idea che "loro" (i presunti persecutori onnipotenti) stiano sistematicamente raccogliendo informazioni e creando dossier sui TI diventa una componente integrante e spaventosa della narrazione cospirativa. Questa trasposizione sfrutta l'ansia preesistente e la plausibilità superficiale del termine "dossier", ma ne distorce radicalmente il significato e il contesto, facendolo passare da strumento di difesa individuale a strumento di oppressione cospirativa. La mancata distinzione chiara tra questi due usi del termine contribuisce significativamente al radicamento e alla persistenza della credenza in un "dossier sul gang stalking" di natura malevola e segreta. 2.3. Assenza di Prove Concrete e Riconoscimento UfficialeNonostante le numerose testimonianze diffuse online e le diverse cause legali intentate da individui che si identificano come TI, specialmente nel sistema giudiziario statunitense , i tribunali hanno costantemente mostrato una tendenza a considerare tali affermazioni come "fantasiose", "prive di fondamento" e "non supportate da prove concrete". La maggior parte di queste azioni legali viene archiviata o respinta. Ad oggi, nessuna agenzia governativa, forza dell'ordine (nazionale o internazionale) o organismo ufficiale ha mai prodotto documenti, rapporti o dichiarazioni che riconoscano l'esistenza di un "dossier sul gang stalking" nel senso cospirativo del termine, né tantomeno l'esistenza del "gang stalking" come fenomeno criminale organizzato su larga scala secondo le descrizioni fornite dai TI. Le ricerche accademiche autorevoli si focalizzano sull'analisi delle credenze dei TI come un fenomeno di interesse psicologico o sociologico, piuttosto che sull'investigazione di un reale complotto criminale supportato da presunti dossier. È opportuno notare che un documento dell'EUR-LEX menziona "Le gang omicide dei militari", ma ciò avviene in un contesto completamente differente, riferendosi a gravi violazioni dei diritti umani in Egitto, e non presenta alcuna correlazione con il fenomeno del "gang stalking" come inteso dalle comunità TI, né fa menzione di dossier specifici in tale ambito. L'inclusione di questo riferimento in una ricerca sulla "esistenza del dossier gang stalking" appare essere un esito fuorviante del processo di ricerca.
La tabella seguente illustra le differenze fondamentali tra il "Dossier Investigativo Individuale" e il presunto "Dossier sul Gang Stalking Cospirativo":
Questa distinzione è cruciale: mentre un tipo di "dossier" è uno strumento reale e legittimo di difesa legale individuale, l'altro, quello centrale alla narrativa cospirativa del "gang stalking", rimane un costrutto privo di riscontri fattuali. 3. Le Radici Psicologiche delle Esperienze di "Gang Stalking": Un'Analisi CriticaL'esperienza soggettiva di sentirsi vittima di "gang stalking" è spesso associata a un profondo disagio psicologico. La comunità scientifica, in particolare nei campi della psichiatria e della psicologia clinica, ha proposto diverse interpretazioni per comprendere la natura di tali vissuti, focalizzandosi prevalentemente su quadri diagnostici che includono elementi deliranti e paranoidi. 3.1. Prospettive Psichiatriche: Disturbo Delirante e ParanoiaLa ricerca accademica predominante nel campo della salute mentale converge nell'indicare che le esperienze auto-riferite di "gang stalking" sono, nella stragrande maggioranza dei casi, riconducibili a manifestazioni di tipo delirante. Uno studio significativo, citato in diverse fonti, ha esaminato 128 casi di individui che si auto-identificavano come vittime di "gang stalking", concludendo che tali esperienze erano "altamente probabili che fossero deliranti". Il "gang stalking" stesso è stato descritto in letteratura come un insieme strutturato di credenze persecutorie. Questa prospettiva trova un parallelo nel modo in cui i tribunali, quando confrontati con affermazioni di "gang stalking", tendono a considerarle come irrazionali e, appunto, probabilmente deliranti, prive di un riscontro oggettivo. Uno studio cardine in questo ambito è quello condotto da Sheridan e James nel 2015, ampiamente referenziato. Questi ricercatori hanno confrontato un campione di 128 individui che si auto-definivano vittime di "gang stalking" con un gruppo di controllo di 128 vittime di stalking individuale (una forma di molestia riconosciuta e definita). La conclusione dello studio fu netta: tutti i 128 casi di presunto "gang stalking" furono giudicati come aventi una base delirante, a fronte di una percentuale minima nel gruppo di controllo. Dal punto di vista diagnostico, le caratteristiche essenziali del Disturbo Delirante, secondo i manuali di riferimento come il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), includono la presenza di uno o più deliri (credenze false e irremovibili, non spiegabili dal contesto culturale dell'individuo) che persistono per un periodo significativo, tipicamente almeno un mese. Le allucinazioni, se presenti, non sono solitamente prominenti o sono strettamente correlate al tema delirante (ad esempio, la sensazione di essere infestato da insetti in un delirio di infestazione). Le narrazioni degli Individui Targettizzati, al contrario, descrivono frequentemente situazioni che appaiono bizzarre, altamente improbabili e talvolta fantascientifiche, che si discostano dalla definizione di deliri "non bizzarri" tipica del disturbo delirante classico, potendo talvolta sfociare in quadri più complessi. Un aspetto caratteristico riportato è la tendenza, da parte di chi si identifica come TI, a interpretare un accumulo di eventi frequenti, casuali e intrinsecamente benigni (come un colpo di tosse di un passante, o il colore di un'auto) come atti deliberati, interconnessi e carichi di intenzionalità malevola, orchestrati dai presunti persecutori. 3.2. Il Ruolo dei Bias CognitiviAl di là di una diagnosi psichiatrica formale, la formazione e il mantenimento delle credenze relative al "gang stalking" possono essere compresi anche attraverso l'analisi dei bias cognitivi, ovvero tendenze sistematiche nel pensiero che possono portare a deviazioni dalla logica o dal giudizio razionale. Sebbene non sempre esplicitamente nominati negli estratti di ricerca specifici sul "gang stalking", i meccanismi descritti nelle esperienze dei TI sono fortemente compatibili con due bias cognitivi principali: l'apofenia e il bias di conferma. L'apofenia è la tendenza a percepire pattern significativi, connessioni causali o intenzionalità in dati casuali o privi di significato. Il bias di conferma, invece, è la propensione a cercare, interpretare, favorire e richiamare informazioni in un modo che confermi o supporti le proprie credenze o valori preesistenti, ignorando o svalutando le informazioni contrarie. La pratica comune tra i TI di filmare estranei che compiono azioni del tutto ordinarie e presentarle come "prove incontrovertibili" della persecuzione è un chiaro esempio di come questi bias possano operare: eventi neutri vengono filtrati attraverso la lente della credenza persecutoria e interpretati come conferme della stessa. Un concetto psicologico che può offrire un ulteriore modello esplicativo è la cosiddetta "Sindrome dell'Eremita Paguro" (Hermit Crab Syndrome), descritta da Mathijsen. Sebbene questo modello non sia stato sviluppato specificamente per il "gang stalking", esso fornisce un'utile cornice per comprendere come esperienze percepite come anomale, disturbanti o inspiegabili possano innescare una profonda ristrutturazione del sistema di credenze di un individuo. Secondo questa ipotesi, un evento (o una serie di eventi) che non trova una spiegazione razionale immediata all'interno del paradigma di realtà dell'individuo può generare una significativa dissonanza cognitiva. Per risolvere tale dissonanza e il conseguente disagio emotivo, l'individuo può essere spinto a cercare spiegazioni al di fuori dei modelli convenzionali, talvolta ricorrendo a interpretazioni "irrazionali", "magiche" o, nel caso del "gang stalking", cospirative. Questo processo può condurre a un vero e proprio "cambiamento di paradigma", in cui la realtà viene riletta attraverso una nuova lente interpretativa. Applicato al "gang stalking", un Individuo Targettizzato potrebbe iniziare a percepire una serie di eventi ambigui (ad esempio, ripetuti incontri casuali, rumori insoliti, la sensazione di essere osservato) come minacciosi. La mancanza di una spiegazione logica e immediata per questi eventi crea uno stato di dissonanza e ansia. La narrativa del "gang stalking", spesso incontrata online, offre allora un quadro interpretativo che, per quanto estremo e angosciante, fornisce una struttura, un "senso" a queste esperienze altrimenti caotiche, riducendo l'incertezza iniziale e, paradossalmente, consolidando la credenza persecutoria. 3.3. L'Impatto Psicologico Reale e la Sofferenza degli "Individui Targettizzati" (TI)Indipendentemente dalla validità oggettiva delle affermazioni di persecuzione organizzata, è innegabile e ampiamente documentato che gli individui che si identificano come TI esperiscono un marcato e genuino disagio psicologico, con significative conseguenze sulla loro vita pratica e sul loro benessere. Lo studio di Sheridan e James, già menzionato, ha evidenziato come le vittime auto-dichiarate di "gang stalking" presentassero punteggi significativamente più elevati in termini di sintomi depressivi, sintomatologia post-traumatica e impatto negativo sul funzionamento sociale e lavorativo, rispetto a coloro che erano vittime di stalking individuale. |