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L'Aquila: Il City Branding come Architrave della Rinascita e dell'Identità Competitiva

L’Aquila ospita un incontro dedicato al City Branding, per riflettere su identità, posizionamento e reputazione del territorio. L’obiettivo è condividere strategie di marketing territoriale, narrazione e comunicazione che valorizzino patrimonio, cultura e creatività, accrescendo attrattività e valore percepito.rnrnAl centro del dibattito: esperienza urbana, qualità della vita, competitività e innovazione sociale, elementi fondamentali per rafforzare la differenziazione e favorire nuovi investimenti. Si discuterà di smart city, sostenibilità, inclusione e rigenerazione urbana, per promuovere una città più connessa e aperta all’internazionalizzazione.


2025-06-28 10:56:54 Visualizzazioni: 484



 

Il city branding, o branding urbano, è emerso come una strategia di governance di crescente importanza nel panorama globale. Il suo obiettivo primario è quello di plasmare e rafforzare l'identità competitiva di una città, agendo su uno degli asset più significativi di cui un centro urbano possa disporre. Questa attività trascende la mera promozione o il marketing tradizionale, configurandosi come un'operazione strutturale volta a migliorare le percezioni generali relative alle risorse e alle opportunità di un luogo. L'interesse, sia accademico che pratico, nel public branding è notevolmente aumentato negli ultimi decenni. La disciplina si è evoluta da una visione inizialmente semplificata, spesso lineare e puramente promozionale, a un approccio olistico che considera l'insieme delle caratteristiche comunicative di una città o regione, riconoscendone la complessità e la multidimensionalità intrinseca.


In questo contesto, L'Aquila si configura come un caso studio emblematico e di particolare interesse nel panorama del city branding. La sua narrazione di rinascita si intreccia indissolubilmente con una storia millenaria costellata di eventi sismici e successive ricostruzioni, che hanno plasmato profondamente la sua identità. Il tragico terremoto del 2009 ha segnato in modo indelebile la sua immagine e la sua percezione esterna, ma ha anche catalizzato un processo straordinario di resilienza, innovazione e ricostruzione. In tale scenario, la recente nomina a "Capitale Italiana della Cultura 2026" rappresenta un'opportunità senza precedenti per ridefinire strategicamente e proiettare l'immagine de L'Aquila su un palcoscenico nazionale e internazionale, permettendo di trascendere la sola narrazione del disastro e di far emergere la sua ricchezza e vitalità.


Il presente articolo si propone di analizzare i fondamenti teorici del city branding, delineando come i principi consolidati possano essere applicati e adattati al contesto specifico de L'Aquila. Sarà esplorata in profondità l'identità storica, culturale e geografica della città, identificando gli elementi distintivi che costituiscono la base per il suo brand. Verrà valutato l'impatto del terremoto del 2009 sulla percezione della città e analizzata la narrazione della ricostruzione come componente chiave del suo brand contemporaneo. Infine, saranno identificate le opportunità e le sfide strategiche derivanti dalla nomina a Capitale Italiana della Cultura 2026, esaminandone il potenziale come catalizzatore di sviluppo, e saranno formulate raccomandazioni concrete per una strategia di city branding integrata, sostenibile e a lungo termine per L'Aquila, che valorizzi il suo passato e ne proietti il futuro.


Fondamenti Teorici del City Branding


Il city branding è un processo complesso che si propone di definire e comunicare la "Brand Identity" di una città. Questa definizione deve essere attentamente calibrata in base alle problematiche esistenti e alle indicazioni emerse dalla formulazione di un "Obiettivo Strategico" di medio-lungo termine. Gli obiettivi specifici di tale strategia includono la gestione efficace della reputazione della città, l'influenza positiva sui pubblici esterni – quali turisti, investitori e talenti – e la valorizzazione degli attributi unici che la distinguono. La metodologia suggerisce l'adozione di un approccio modulare, che consente di gestire la complessità delle molteplici iniziative comunicazionali in atto e future. Questo approccio permette di comprendere la specificità di ogni singola iniziativa e il ruolo che essa svolge a supporto del brand complessivo, facilitando l'accumulo e la capitalizzazione della conoscenza prodotta e supportando la progettazione di forme comunicazionali efficaci, basate sull'esperienza.


Un indice di city branding, utile per misurare e orientare le strategie, può essere strutturato attorno a quattro categorie fondamentali: identità, comunicazione, coinvolgimento (engagement) e operazioni. Queste categorie non solo definiscono le attività municipali nel branding digitale, ma fungono da pilastri per l'intera strategia. Il coinvolgimento degli stakeholder è un elemento critico per il successo a lungo termine. L'amministrazione cittadina ha il compito di esercitare una leadership chiara nella definizione di una strategia di coinvolgimento che consideri sia l'interlocuzione con gli altri "brand stakeholders" (imprese, associazioni, cittadini) sia l'importanza della comunicazione interna, essenziale per allineare la visione e l'impegno di tutti gli attori locali.


La cultura è universalmente riconosciuta come uno degli elementi più rilevanti del "Brand Hexagon" di Simon Anholt, costituendo una parte essenziale del vantaggio competitivo di una città. La cultura possiede una capacità intrinseca di influenzare e sostenere tutti i componenti del brand urbano, dagli aspetti fisici ed economici alla sua presenza sui mercati internazionali, aggiungendo un valore emotivo distintivo al brand della città. L'autenticità è un fattore cruciale nella competizione globale tra luoghi, permettendo alle città di distinguersi attraverso attributi culturali, storici e sociali unici. La ricerca si concentra su come le città costruiscono e mantengono la loro reputazione, con particolare attenzione all'impatto dell'autenticità sul turismo, sugli investimenti e sulla soddisfazione dei residenti.


Per L'Aquila, l'applicazione di questi principi implica che il city branding debba essere concepito come una strategia di "Total Brand Experience". I documenti sul city branding non si limitano a parlare di comunicazione esterna, ma approfondiscono concetti come la "Progettazione dei Temi Esperienza" e la "Mappatura delle Forme in essere secondo le dimensioni e gli attributi della Total Brand Experience". Questo suggerisce un'interpretazione profonda del city branding, dove ogni punto di contatto con la città – dalla sua architettura ricostruita alle iniziative culturali, dalla bellezza naturale del Gran Sasso alla qualità dei servizi pubblici e delle "operations" – contribuisce a formare la percezione complessiva del brand. Per L'Aquila, ciò significa che la strategia di branding non può essere un'azione isolata di marketing, ma deve essere intrinsecamente legata e coerente con ogni aspetto della vita urbana e della sua ricostruzione. La resilienza, la storia, la cultura e la natura devono essere integrate in un'unica, coinvolgente "esperienza L'Aquila".


Inoltre, un approccio intersettoriale e interdisciplinare è fondamentale per il brand de L'Aquila. La metodologia del city branding enfatizza un "approccio modulare", e la ricerca accademica sottolinea la necessità di "approcci interdisciplinari" che integrino prospettive da marketing, sociologia, geografia, studi culturali, antropologia e urbanistica. L'Aquila, con la sua complessa storia di terremoti e ricostruzioni, la sua ricchezza culturale, la sua posizione geografica strategica e le sue aspirazioni di sviluppo economico, non può essere brandizzata efficacemente attraverso un approccio settoriale. Il successo richiederà una sinergia tra la ricostruzione fisica, lo sviluppo turistico, la promozione culturale e gli investimenti economici. Questo implica che la "leadership" amministrativa debba coordinare le diverse "Tipologie di Attività" e "Moduli" per garantire un brand coerente, potente e autentico che rifletta la complessità e la vitalità della città.


L'Aquila: Identità Storica, Culturale e Geografica


L'identità de L'Aquila è profondamente radicata nella sua storia, cultura e geografia, elementi che ne fanno un unicum nel panorama italiano.


Radici Profonde: Storia e Leggende


La conca aquilana vanta un'antica storia di insediamenti, abitata già nei tempi più remoti da popolazioni come i Sabini e i Vestini, e successivamente sede della città romana di Amiternum. La fondazione de L'Aquila, avvenuta il 20 maggio 1254 per concessione dell'imperatore Corrado IV di Svevia, fu un atto di ribellione collettiva degli abitanti dei castelli circostanti contro il sistema feudale. Questa genesi è immortalata nella celebre leggenda dei 99 castelli, secondo cui ogni agglomerato contribuì alla costruzione della nuova città edificando al suo interno una chiesa, una piazza e una fontana. Questo legame profondo con il numero 99 persiste ancora oggi, simboleggiato dai 99 rintocchi della campana della torre civica e dalla suggestiva Fontana delle 99 Cannelle, situata nel Borgo Rivera.


La storia de L'Aquila è un susseguirsi di periodi di autonomia e splendore, in particolare nel Quattrocento, la sua "età d'oro" segnata dalla prosperità del commercio della lana e dall'istituzione dell'Università nel 1458. Tuttavia, la città ha anche subito ripetute distruzioni, come quella operata da Manfredi di Sicilia nel 1259 e, in modo catastrofico, il terremoto del 1703, che rase al suolo gran parte del centro urbano. Queste vicende hanno stratificato gli stili architettonici della città, dal medievale al rinascimentale e barocco. Il Forte spagnolo, eretto nel Cinquecento dopo una ribellione al dominio aragonese, con la sua iscrizione "Ad reprimendam aquilanorum audaciam", è un monito e al contempo un simbolo della tenacia aquilana.


La Perdonanza Celestiniana, istituita da Papa Celestino V nel 1294 tramite la bolla pontificia Inter sanctorum solemnia, è un giubileo annuale che si svolge il 28 e 29 agosto. Questo evento unico, che concede un'indulgenza plenaria e universale, è stato riconosciuto come patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO dal 2019 e può essere considerato il "primo giubileo della storia", anticipando di sei anni l'introduzione dell'Anno Santo. La Porta di Celestino V nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio è, a tutti gli effetti, una Porta Santa.


La "99-ness" de L'Aquila, manifestata dalla leggenda dei 99 castelli, dai 99 rintocchi della campana civica e dalla Fontana delle 99 Cannelle, non è un semplice aneddoto storico, ma rappresenta un simbolo profondo della fondazione collettiva e della capacità di unire forze per un obiettivo comune. Questa caratteristica può essere valorizzata come un valore distintivo de L'Aquila: la sua forza non risiede solo nelle sue risorse materiali, ma nella coesione intrinseca delle sue comunità, una lezione particolarmente rilevante e potente nel contesto post-terremoto del 2009. Questo concetto può essere utilizzato per attrarre non solo turisti, ma anche investimenti e nuovi residenti che cercano un senso di comunità forte e una cultura della collaborazione, trasformando un elemento storico in un pilastro dell'identità contemporanea e proiettiva della città. È un'autenticità radicata nella sua genesi urbana e nella sua capacità di rinascita collettiva.


La Perdonanza Celestiniana, in quanto evento riconosciuto dall'UNESCO e storicamente significativo come il "primo giubileo della storia", si eleva ben oltre una semplice tradizione locale. Nel contesto del city branding, la Perdonanza può essere la "Porta Santa" non solo per l'indulgenza religiosa, ma come metafora per l'accesso a un'esperienza culturale e spirituale profonda e autentica. Questo posiziona L'Aquila in un segmento di turismo di alto valore, attirando visitatori interessati alla storia religiosa, al patrimonio immateriale e alla ricerca di esperienze significative, distinguendola da destinazioni puramente ricreative. La rilevanza del "religious heritage" nel city branding è esplicitamente menzionata nel focus di riviste accademiche, confermando il potenziale di questa leva per un posizionamento distintivo a livello internazionale.


Tabella 1: Cronologia degli Eventi Chiave e Impatto sull'Identità de L'Aquila





































































































Anno



Evento Chiave



Descrizione Breve



Impatto sull'Identità/Brand della Città



1229



Ribellione dei castelli



Gli abitanti si ribellano al feudalesimo e cercano permesso di fondare una città.



Radice della "99-ness" e della coesione.



1254



Fondazione de L'Aquila



Concessione imperiale di Corrado IV per la costruzione della città.



Nascita ufficiale della città, legata all'emblema imperiale.



1259



Distruzione da Manfredi



La città viene rasa al suolo per fedeltà alla Chiesa.



Primo ciclo di distruzione e ricostruzione, simbolo di resilienza.



1266



Ricostruzione Angioina



Ricostruita su autorizzazione di Carlo I d'Angiò.



Conferma della capacità di rinascita, fedeltà riacquisita.



1288



Fondazione Basilica Collemaggio



Pietro da Morrone (Celestino V) avvia la costruzione.



Nascita di un simbolo architettonico e religioso.



1294



Istituzione Perdonanza



Celestino V emana la bolla che concede l'indulgenza plenaria.



Pilastro identitario unico, "primo giubileo", patrimonio UNESCO.



1349



Terremoto (Mw 6,5)



Catastrofico sisma con 800 vittime.



Rinforza la storia di resilienza di fronte a eventi sismici.



1458



Istituzione Università



Ferrante d'Aragona concede la licenza.



Centro di eccellenza educativa e culturale.



1527



Ribellione e costruzione Forte Spagnolo



Ribellione agli Aragonesi, costruzione del Forte.



Simbolo di audacia e tenacia aquilana.



1703



Terremoto (Mw 6,7)



Rade al suolo gran parte della città, oltre 6.000 vittime.



Evento sismico più devastante prima del 2009, stratificazione architettonica.



1860



Unità d'Italia



L'Aquila diventa capoluogo degli Abruzzi e Molise.



Riconoscimento del ruolo politico-amministrativo.



2009



Terremoto (Mw 6,3)



309 vittime, danni ingenti, 65.000 sfollati.



Trauma e catalizzatore per un nuovo modello di ricostruzione e resilienza.



2019



Perdonanza UNESCO



Riconoscimento come patrimonio culturale immateriale.



Elevazione a livello globale di un pilastro identitario.



2026



Capitale Italiana della Cultura



Nomina che celebra patrimonio e resilienza.



Opportunità di rebranding e proiezione futura.






 


Patrimonio Culturale e Artistico


L'Aquila si distingue come un importante centro di eccellenza accademica. Ospita l'Università degli Studi dell'Aquila, fondata nel 1458 e la più antica d'Abruzzo, l'Accademia di Belle Arti, il Conservatorio Alfredo Casella e, in particolare, il Gran Sasso Science Institute (GSSI), un'istituzione di alta formazione e ricerca nata con l'obiettivo esplicito di contribuire al rilancio del capoluogo dopo il sisma del 2009.


La città vanta un ricco panorama museale, che include il Museo Nazionale d'Abruzzo, il MAXXI L'Aquila (una sede distaccata del prestigioso museo nazionale delle arti del XXI secolo), e il Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea. L'architettura aquilana è un palinsesto vivente di stili che riflettono la sua storia sismica e le successive ricostruzioni, dalla romanica Basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Auditorium del Parco, progettato da Renzo Piano, divenuto un simbolo tangibile della rinascita post-terremoto. Con strutture come il Teatro Comunale e l'Auditorium del Parco, e la presenza del Teatro Stabile d'Abruzzo (una delle 17 compagnie teatrali stabili italiane), L'Aquila ha una vivace scena artistica. Il Conservatorio Alfredo Casella e numerose corali e associazioni musicali arricchiscono ulteriormente l'offerta culturale della città.


Tradizioni e Gastronomia


La gastronomia aquilana è profondamente radicata nella tradizione montana e abruzzese, caratterizzata dalla semplicità degli ingredienti e dal rispetto delle materie prime. Tra i piatti tipici spiccano la pecora alla cottora (o alla callara), i maccheroni alla chitarra e prodotti d'eccellenza come lo zafferano DOP di Navelli e il celebre torrone Nurzia, un'antica tradizione dolciaria aquilana riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Territoriale (PAT). Oltre alla Perdonanza, la Processione del Cristo Morto (risalente al XVI secolo) e le feste patronali di San Massimo e San Bernardino, insieme alla festa di Sant'Agnese e delle Malelingue, contribuiscono al ricco e variegato tessuto folcloristico della città.


I prodotti come lo zafferano DOP di Navelli e il torrone Nurzia non sono semplici specialità culinarie; essi incarnano la qualità, la tradizione e l'autenticità del territorio aquilano. Il caso studio delle Cinque Terre dimostra chiaramente il potenziale economico di estendere il brand di una destinazione ai suoi prodotti tipici (vino, cibo, birra, abbigliamento). Per L'Aquila, questo significa non solo promuovere il turismo enogastronomico, ma anche sostenere attivamente le filiere produttive locali e il loro posizionamento sul mercato nazionale e internazionale. Questa strategia rafforzerebbe l'identità de L'Aquila come "città territorio", creando un circolo virtuoso tra produzione locale, identità del brand e sviluppo economico.


Paesaggio e Geografia


L'Aquila si estende in modo vasto nella Conca Aquilana, nella media valle dell'Aterno, ed è delimitata da imponenti massicci montuosi. A nord e nord-est si erge il massiccio del Gran Sasso, caratterizzato da una natura calcarea che favorisce la presenza di fenomeni carsici come doline, inghiottitoi, conche, grotte, gole e forre scavate dalle acque. La flora locale è ricca e variegata, includendo specie protette come i gigli, le campanule e, in particolare, la rarissima stella alpina appenninica. Storicamente, la città è suddivisa in quattro "Quarti" (San Pietro, Santa Maria Paganica, Santa Giusta e San Giovanni), ognuno rappresentato da uno stemma e da una chiesa capoquarto, riflettendo l'organizzazione autonoma e gli statuti che caratterizzarono la città fin dalla sua fondazione.


Tabella 2: Asset Culturali e Naturali Strategici per il Branding de L'Aquila

































































Categoria



Asset Specifico



Descrizione/Significato



Potenziale di Branding



Storia



Leggenda dei 99 Castelli



Simbolo di fondazione collettiva e coesione. Fontana delle 99 Cannelle, 99 rintocchi.



Metafora di forza comunitaria, attrazione per turismo esperienziale e valori.



Storia



Perdonanza Celestiniana



Giubileo annuale (UNESCO), "primo giubileo della storia", Porta Santa.



Turismo religioso e culturale di alto valore, posizionamento internazionale.



Cultura



Università degli Studi dell'Aquila, GSSI



Centro di eccellenza accademica e ricerca, motore di rilancio post-sisma.



Attrattiva per studenti, ricercatori, investitori in innovazione.



Cultura



MAXXI L'Aquila, Auditorium Renzo Piano



Sedi museali e architettoniche moderne, simboli di rinascita.



Polo per l'arte contemporanea, turismo culturale, immagine di modernità e recupero.



Gastronomia



Zafferano DOP di Navelli, Torrone Nurzia (PAT)



Prodotti tipici di alta qualità, espressione del territorio.



Turismo enogastronomico, promozione delle filiere locali, valore economico.



Natura



Massiccio del Gran Sasso d'Italia



Paesaggio montano imponente, fenomeni carsici, flora rara (stella alpina).



Turismo naturalistico, sportivo (sci, trekking), attrattiva per amanti della natura.



Tradizioni



Processione del Cristo Morto, Feste Patronali



Ricco tessuto folcloristico e religioso.



Offerta culturale autentica, coinvolgimento della comunità, eventi annuali.



Urbanistica



Suddivisione in Quarti



Organizzazione storica della città, identità locale.



Narrazione storica, valorizzazione dei borghi e delle tradizioni rionali.






 


Il Terremoto del 2009 e la Narrazione della Ricostruzione


Il terremoto del 6 aprile 2009, con una magnitudo di 6,3 M_w_, ha avuto un impatto devastante su L'Aquila, causando 309 vittime, oltre 1.500 feriti e 65.000 sfollati. Il sisma ha provocato crolli e danni gravissimi a un numero impressionante di edifici: circa 37.000 strutture danneggiate, di cui 1.000 pubbliche, 2.000 di valore storico-architettonico e 34.000 abitazioni private. Le immagini di edifici storici in macerie, strade invase da detriti e intere aree urbane distrutte si sono diffuse globalmente, dominando la percezione esterna della città per anni e creando un'associazione quasi indissolubile tra L'Aquila e il disastro. Studi accademici post-sisma hanno analizzato in dettaglio il danno strutturale e la "risposta cognitiva" della città al terremoto, evidenziando la necessità impellente di ripensare il suo futuro spaziale ed economico.


A 15 anni dal sisma, la città ha compiuto progressi significativi nel processo di ricostruzione. La ricostruzione privata al di fuori del cratere sismico ha raggiunto quasi il 60% di completamento, con 3.334 pratiche concluse per un valore di 617 milioni di euro. Nel solo comune de L'Aquila, su un totale di 23.240 abitazioni inizialmente inagibili, i lavori sono stati terminati su 11.645 immobili, con 692 cantieri ancora attivi. Sono stati stanziati ingenti finanziamenti per supportare questo processo. Il programma "Restart", ad esempio, ha messo a disposizione quasi 220 milioni di euro, di cui 72,8 milioni sono ancora disponibili per nuovi progetti. Di questi fondi, 55 milioni di euro sono stati specificamente destinati al sistema industriale, in particolare ai settori farmaceutico, aerospaziale, delle telecomunicazioni, dell'avionica e delle tecnologie per la sicurezza, indicando una chiara direzione verso la diversificazione economica. Per comunicare questi progressi a un pubblico più ampio, è stata organizzata una mostra itinerante intitolata "L'Aquila 2009-2024: la ricostruzione 15 anni dopo il sisma", esposta a Bruxelles e destinata a tornare a L'Aquila a settembre.


La tragedia del terremoto, pur devastante, ha innescato un processo di trasformazione che ha generato innovazione, rafforzato la coesione istituzionale e portato alla creazione di una legge nazionale per le ricostruzioni, configurando un "nuovo modello di ricostruzione e sviluppo" per l'Appennino centrale. La nomina de L'Aquila a Capitale Italiana della Cultura 2026 è un riconoscimento esplicito e significativo di questa "straordinaria resilienza e determinazione" della città nel ricostruire il proprio tessuto sociale, culturale ed economico. Questa rinascita è vista come un esempio di speranza e coraggio per l'intero paese, posizionando la resilienza come un elemento centrale e distintivo della nuova identità aquilana.


La ricostruzione de L'Aquila non è un mero esercizio di ingegneria civile o di ripristino urbanistico; essa rappresenta un'opportunità unica e prolungata di costruzione del brand che si svolge in tempo reale. Ogni edificio recuperato, ogni piazza riaperta, ogni iniziativa culturale riattivata contribuisce attivamente a ridefinire e comunicare l'immagine della città. La mostra a Bruxelles è un esempio lampante di come questo processo di ricostruzione sia già parte di una strategia di comunicazione proattiva. Questo implica che la narrazione della ricostruzione deve essere integrata in modo organico nella strategia di city branding, evidenziando non solo il progresso fisico, ma soprattutto la rinascita sociale, culturale ed economica come elementi distintivi del nuovo brand aquilano.


La sfida cruciale per il city branding è trasformare la "memoria del disastro" in un "simbolo di rinascita" senza negare il passato. Le immagini della devastazione del 2009 sono potentemente impresse nella memoria collettiva e continuano a influenzare la percezione esterna de L'Aquila. La comunicazione deve affrontare questa dicotomia: onorare la memoria delle vittime ma proiettare al contempo un'immagine di dinamismo, innovazione e futuro. Un'analisi suggerisce che la città stava "perdendo l'opportunità" di affrontare disequilibri pre-esistenti, indicando la complessità di questa trasformazione. La resilienza, già riconosciuta come tratto distintivo, diventa il ponte narrativo che connette il trauma del passato con la forza e la speranza del presente e del futuro, trasformando una debolezza percepita in un potente valore del brand.


Tabella 3: Panoramica della Ricostruzione Post-Sisma (2009-2024)



























































Tipo di Ricostruzione



Area Geografica



Stato di Avanzamento (al 05/04/2024)



Dati Quantitativi



Privata (fuori cratere)



121 Comuni coinvolti



Pratiche concluse: 3.334 su 4.256 presentate



Valore: 617 milioni di euro su 1,1 miliardi totali (quasi 60% completato)



Privata (Comune L'Aquila)



Comune de L'Aquila



Immobili con lavori terminati: 11.645 su 23.240 inagibili



Cantieri attivi: 692



Privata (Comuni del Cratere)



56 Comuni del Cratere



Domande di contributo presentate: 10.594



Valore: 4,73 miliardi di euro



Privata (Comuni del Cratere)



56 Comuni del Cratere



Richieste ammesse/archiviate/diniegate: 8.271



Valore: 3 miliardi di euro (64% dell'importo totale)



Pubblica (Comune L'Aquila)



Comune de L'Aquila



Dati aggiornati al 31/10/2023



Monitoraggio fisico e finanziario in corso



Fondi per Sviluppo (Restart)



L'Aquila e area cratere



Stanziati quasi 220 milioni di euro



72,8 milioni ancora disponibili per nuovi progetti



Fondi per Sviluppo (Restart)



Settori industriali



55 milioni destinati a specifici settori



Farmaceutico, aerospaziale, telecomunicazioni, avionica, tecnologie per la sicurezza






 


L'Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026: Un Catalizzatore per il Branding


La nomina de L'Aquila a Capitale Italiana della Cultura 2026 non è un semplice riconoscimento, ma un'esplicita celebrazione del suo ricco patrimonio culturale e della sua straordinaria resilienza di fronte alle avversità. Questa designazione offre alla città un palcoscenico di risonanza globale per far conoscere la sua ricchezza artistica, storica e umana, permettendo di superare la narrazione dominante legata al terremoto e di proiettare un'immagine più completa e dinamica. In termini di city branding, questo titolo rappresenta un'opportunità strategica per "riaffermare e consolidare il ruolo di Leadership culturale e operativa" che compete all'Amministrazione comunale, fungendo da leva per un posizionamento più autorevole a livello nazionale e internazionale.


Il programma "Restart" è un pilastro fondamentale di questo sviluppo, avendo già stanziato 120 milioni di euro per lo sviluppo culturale, economico e turistico de L'Aquila e dell'area del cratere. Di questi, 72,8 milioni di euro sono ancora disponibili per nuovi progetti, indicando un potenziale di investimento significativo. Inoltre, 55 milioni di euro sono stati specificamente destinati a settori industriali strategici come il farmaceutico, l'aerospaziale e le telecomunicazioni, diversificando le opportunità di sviluppo. Parallelamente, numerose associazioni locali, come l'Associazione Tempera Onlus, l'Associazione Panta Rei e l'Associazione "Mamme per L'Aquila", sono attivamente impegnate nella promozione culturale e sociale, contribuendo in modo significativo alla riaggregazione della comunità e alla rivitalizzazione del tessuto urbano e sociale.


I dati recenti evidenziano una crescita notevole nel settore turistico. Dal 2018 al 2024, L'Aquila ha registrato un aumento del +104% nelle presenze turistiche nei mesi estivi e del +55,28% durante l'inverno. Nel solo 2024, si è osservato un incremento del 18% negli arrivi e del 5% nelle presenze rispetto all'anno precedente. Questa attrattività crescente è attribuita non solo alla sua posizione strategica tra le montagne d'Abruzzo e la vicinanza a Roma, ma soprattutto a una "proposta sempre più diversificata di eventi culturali" offerta durante l'anno. Il record di turisti registrato ad agosto 2024 è un segnale estremamente positivo e un buon auspicio in vista del cammino verso il 2026.


Il potenziale turistico del Gran Sasso d'Italia è stato riconosciuto e promosso già dagli anni '20 da Adelchi Serena, allora Podestà de L'Aquila, con la realizzazione di infrastrutture chiave come la Funivia del Gran Sasso d'Italia e l'Hotel Campo Imperatore. Il massiccio del Gran Sasso e i pittoreschi borghi circostanti, come Castel del Monte (noto come il "piccolo Tibet") e Scanno, rappresentano un asset naturale e culturale di eccezionale richiamo. A riprova di questo potenziale, il Ministero del Turismo ha stanziato 6 milioni di euro per tre progetti specifici sulla montagna abruzzese.


La nomina a Capitale Italiana della Cultura non deve essere percepita come un evento isolato o un traguardo finale, ma piuttosto come un potente impulso per avviare un processo di costruzione del brand olistico e duraturo. Come indicato nella metodologia del city branding, è l'occasione per "definire un Obiettivo Strategico di medio lungo termine in grado di valorizzare al massimo gli sforzi dell'Amministrazione e della Città". Ciò implica che il 2026 non sia solo un anno di celebrazioni, ma il culmine di una pianificazione strategica che deve garantire un impatto sostenibile sul turismo, sull'economia e sulla percezione complessiva della città. È il momento ideale per lanciare la "nuova" L'Aquila al mondo, capitalizzando l'attenzione mediatica e gli investimenti per un cambiamento di immagine permanente.


I dati attuali mostrano una crescita turistica già in atto, supportata da investimenti e dalla presenza storica di un progetto turistico per il Gran Sasso. L'Aquila gode di una posizione geografica strategica, che la colloca in un punto di incontro unico tra la ricchezza culturale urbana e la maestosità della natura del Gran Sasso. La strategia di branding dovrebbe capitalizzare su questo binomio distintivo: "L'Aquila: Dove la Storia e la Cultura Incontrano la Maestosità della Natura". Questo approccio offre un'esperienza turistica diversificata e completa, capace di attrarre un pubblico più ampio (dagli amanti dell'arte e della storia agli appassionati di sport montani e natura) e di sostenere il turismo ben oltre l'anno della Capitale della Cultura 2026, garantendo un vantaggio competitivo duraturo.


Tabella 4: Andamento del Turismo a L'Aquila (2018-2024)









































Anno



Incremento Percentuale Arrivi (%)



Incremento Percentuale Presenze (%)



Dettagli Specifici



2018-2024



N/A



+104% (mesi estivi)



Crescita significativa nel periodo estivo



2018-2024



N/A



+55,28% (mesi invernali)



Crescita significativa anche nel periodo invernale



2024



+18%



+5%



Incremento complessivo rispetto all'anno precedente



Agosto 2024



N/A



Record di turisti



Segnale positivo in vista del 2026







Sfide e Opportunità per il City Branding de L'Aquila


La sfida più immediata e complessa per il city branding de L'Aquila è bilanciare la memoria indelebile del terremoto del 2009 con la proiezione di una città dinamica, innovativa e proiettata nel futuro. La comunicazione deve essere in grado di trasformare il trauma e la devastazione in un potente simbolo di forza, resilienza e capacità di rinascita, evitando di rimanere intrappolata in una narrazione di "vittima" o di "cantiere perenne". Questo richiede una narrazione che onori il passato ma celebri il presente e le aspirazioni future.


L'Aquila possiede asset unici e profondamente radicati nella sua identità: la Perdonanza Celestiniana, la leggenda dei 99 castelli, la maestosità del Gran Sasso e le eccellenze enogastronomiche come lo zafferano. La sfida consiste nel capitalizzare su questi elementi distintivi senza ridurli a semplici cliché turistici o folkloristici. È fondamentale creare un brand che sia autentico, profondo e che inviti all'esplorazione e alla comprensione della complessità e della ricchezza della città, piuttosto che a una visita superficiale.


Il successo a lungo termine di qualsiasi strategia di city branding dipende in larga misura dal coinvolgimento attivo e genuino della comunità locale e di tutti gli stakeholder rilevanti: amministrazione, imprese, associazioni culturali e sociali, università e cittadini. È cruciale che i residenti si identifichino profondamente con il nuovo brand della città e ne diventino "ambasciatori" entusiasti, come dimostrato dal successo di campagne internazionali quali "I Amsterdam".


 


Conclusioni e Raccomandazioni Strategiche


L'Aquila si trova a un punto di svolta cruciale per la sua identità e il suo posizionamento globale. La narrazione della città, per troppo tempo dominata dagli eventi sismici del 2009, è ora pronta per una ridefinizione che valorizzi la sua intrinseca resilienza, la sua ricchezza storica e culturale, e il suo straordinario patrimonio naturale. La nomina a Capitale Italiana della Cultura 2026 non è un punto di arrivo, ma un catalizzatore strategico per un processo di city branding olistico e a lungo termine.


Per capitalizzare appieno questa opportunità e costruire un brand urbano forte e sostenibile, si formulano le seguenti raccomandazioni strategiche:




  1. Integrare la "Total Brand Experience": La strategia di city branding deve andare oltre la comunicazione promozionale, abbracciando ogni aspetto della vita urbana. Ogni iniziativa di ricostruzione, ogni servizio pubblico, ogni evento culturale e ogni esperienza turistica deve essere allineata per contribuire a una percezione coerente e positiva de L'Aquila. Ciò richiede una mappatura dettagliata di tutti i punti di contatto e un coordinamento intersettoriale rigoroso.




  2. Valorizzare la "99-ness" come simbolo di coesione e rinascita: La leggenda dei 99 castelli e le sue manifestazioni fisiche (Fontana delle 99 Cannelle, rintocchi della torre civica) rappresentano una metafora potente della capacità della comunità di unirsi e ricostruire. Questo elemento deve essere elevato a pilastro narrativo centrale del brand, comunicando un messaggio di forza collettiva, collaborazione e resilienza che trascende il singolo evento sismico e si radica nella storia fondativa della città.




  3. Posizionare la Perdonanza Celestiniana come "Porta" per un turismo di valore: Sfruttare il riconoscimento UNESCO della Perdonanza per attrarre un turismo culturale e spirituale di alto profilo. La Perdonanza può essere promossa non solo come evento religioso, ma come un'esperienza autentica che offre una profonda connessione con la storia, la spiritualità e il patrimonio immateriale della città, differenziando L'Aquila nel panorama turistico internazionale.




  4. Sfruttare il binomio "Cultura e Natura" per un posizionamento distintivo: L'Aquila gode di una posizione unica, incastonata tra un ricco patrimonio culturale e la maestosità del Gran Sasso. Il brand dovrebbe enfatizzare questa dualità, proponendo L'Aquila come destinazione dove "la Storia e la Cultura Incontrano la Maestosità della Natura". Questo approccio permette di attrarre un pubblico diversificato, dagli amanti dell'arte e della storia agli appassionati di sport e natura, garantendo un'attrattiva duratura oltre il 2026.




  5. Capitalizzare il patrimonio enogastronomico come leva economica e identitaria: Promuovere attivamente prodotti d'eccellenza come lo zafferano DOP di Navelli e il torrone Nurzia, estendendo il brand de L'Aquila ai suoi prodotti tipici. Questo non solo stimola il turismo enogastronomico, ma supporta le filiere produttive locali, rafforzando l'identità di "città territorio" e generando benefici economici tangibili.




  6. Trasformare la narrazione della ricostruzione in un simbolo di speranza e innovazione: La comunicazione deve evolvere dalle immagini del disastro a quelle della rinascita e dell'innovazione. È fondamentale mostrare i progressi concreti della ricostruzione con dati trasparenti, evidenziando come la tragedia abbia catalizzato un "nuovo modello di sviluppo" e attratto investimenti in settori strategici. La resilienza deve essere presentata non come mera sopravvivenza, ma come capacità proattiva di trasformazione e progresso.




  7. Garantire il coinvolgimento autentico della comunità: Il successo del city branding dipende dalla capacità dei residenti di identificarsi con il brand e diventarne attivi promotori. L'amministrazione deve continuare a esercitare una leadership inclusiva, coinvolgendo attivamente associazioni, imprese, università e cittadini nella definizione e implementazione della strategia, assicurando che il brand rifletta i valori e le aspirazioni di chi vive e costruisce quotidianamente L'Aquila.




Adottando queste strategie integrate, L'Aquila potrà consolidare la sua immagine di città resiliente, culturalmente vibrante e proiettata verso un futuro di sviluppo sostenibile, trasformando le sfide del passato in un fondamento per una nuova e potente identità competitiva.