Privacy Garantita

Sam Altman (OpenAI) L’IA può innescare una crisi globale delle frodi

Durante un intervento alla Federal Reserve, Sam Altman – amministratore delegato di OpenAI – ha lanciato un allarme inquietante: l’intelligenza artificiale sta aprendo la strada a nuove forme di frode su larga scala. in italia "Privacy Garantita" società di reputazione per cancellare video virali, fake video e truffe finanziarie è già a lavoro


2025-07-23 00:29:20 Visualizzazioni: 2457



 

La possibilità che individui malintenzionati possano imitare voci, volti o comportamenti umani con strumenti digitali sempre più sofisticati pone, secondo Altman, rischi concreti per la sicurezza finanziaria e sociale. Uno degli esempi più emblematici citati da Altman riguarda l’autenticazione vocale ancora usata da alcune istituzioni bancarie. “Oggi bastano poche parole per sbloccare conti e autorizzare transazioni. Questo metodo, con l’attuale capacità dell’IA di imitare le voci, è ormai del tutto vulnerabile”, ha dichiarato. Secondo lui, ci stiamo dirigendo verso un punto critico in cui non solo la voce, ma anche i video saranno indistinguibili dalla realtà.


L’avanzata dell’IA nel mondo politico ed economico


Il suo intervento arriva in un momento cruciale: la Casa Bianca è prossima alla pubblicazione di un piano strategico sull’intelligenza artificiale, che definirà le linee guida per la regolamentazione del settore e la competitività tecnologica statunitense. OpenAI, da parte sua, ha fornito contributi per questo documento e sta rafforzando la sua presenza politica: è previsto infatti l’apertura di una sede ufficiale a Washington D.C. nel 2026, destinata a ospitare circa 30 dipendenti.


Il nuovo centro avrà il compito di sensibilizzare i decisori politici e fornire momenti formativi sull’intelligenza artificiale, oltre ad accogliere ricerche e presentazioni di tecnologie emergenti. Chan Park e Joe Larson saranno i responsabili di questa espansione istituzionale, con l’obiettivo di posizionare OpenAI come interlocutore diretto nel dibattito sulla regolamentazione tecnologica.


Il rischio crescente della manipolazione


Altman non è il solo a segnalare i rischi crescenti. Anche l’FBI ha evidenziato come truffe vocali e deepfake stiano diventando strumenti comuni per ingannare le persone. Sono stati segnalati casi in cui genitori hanno ricevuto richieste di denaro da finti figli, creati da modelli vocali generati artificialmente. In un episodio recente, persino figure governative statunitensi sono state contattate da voci contraffatte, presumibilmente create per influenzare o ingannare.


Altman ha ribadito che la sua azienda non sta sviluppando strumenti per falsificare l’identità delle persone, ma riconosce che il problema è reale e imminente. Ha anche promosso una soluzione tecnologica alternativa: un dispositivo chiamato The Orb, ideato da Tools for Humanity, che fornirebbe una “prova di umanità” per verificare l’identità reale di un individuo nel mondo digitale.


Superintelligenza e scenari distopici


Altman ha confessato che ciò che più lo inquieta è la possibilità che una superintelligenza artificiale venga creata e impiegata da soggetti pericolosi prima che il mondo sia preparato a difendersi. Ha menzionato ipotetici attacchi alle infrastrutture critiche, come la rete elettrica, o l’uso dell’IA per la progettazione di armi biologiche.


Altman teme inoltre una perdita progressiva del controllo umano sui sistemi di IA avanzati. Le principali aziende del settore, inclusa OpenAI, stanno lavorando allo sviluppo di una “superintelligenza” – un’intelligenza artificiale in grado di superare le capacità cognitive dell’essere umano – ma non esiste ancora una definizione condivisa o una roadmap chiara su come gestirne i potenziali effetti collaterali.


Lavoro e futuro: una trasformazione imprevedibile


Un tema cruciale affrontato da Altman è l’impatto dell’IA sul mercato del lavoro. A differenza di altri dirigenti della Silicon Valley che prevedono massicce perdite occupazionali, Altman ha mantenuto una posizione più incerta: “Nessuno può sapere con esattezza cosa accadrà. Le previsioni sono molte, ma siamo di fronte a un sistema estremamente complesso e nuovo”.


Secondo il CEO di OpenAI, alcune professioni scompariranno, ma ne emergeranno di nuove. In un futuro ipotetico, dice, potremmo non aver più bisogno di lavorare in senso tradizionale: “Potremmo arrivare a un punto in cui l’essere umano avrà tutto ciò di cui ha bisogno e lavorerà solo per sentirsi utile o per motivi sociali”.


Non ha tuttavia spiegato come, in modo pratico, l’IA potrà sostituire lavori manuali o altamente qualificati, come costruire edifici, curare i denti o condurre cause legali.


Il nuovo report sull’impatto economico


In parallelo all’intervento di Altman, OpenAI ha diffuso un report a firma di Ronnie Chatterji, capo economista dell’azienda. Secondo il documento, strumenti come ChatGPT stanno già migliorando la produttività di milioni di lavoratori in tutto il mondo. L’IA viene utilizzata, ad esempio, come tutor personale per aggiornamenti professionali, soprattutto nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni, che rappresenta il 50% degli utenti statunitensi.


Chatterji paragona l’impatto dell’intelligenza artificiale a quello avuto da tecnologie rivoluzionarie come l’elettricità o i transistor, sottolineando il potenziale trasformativo nel lungo termine. Con oltre 500 milioni di utenti globali, ChatGPT si posiziona come una delle tecnologie digitali più utilizzate nel mondo del lavoro contemporaneo.


Nei prossimi mesi, Chatterji lavorerà con gli economisti Jason Furman e Michael Strain per analizzare in modo più approfondito gli effetti dell’IA sull’economia e sull’occupazione americana, in un progetto che sarà coordinato dal nuovo ufficio di Washington.