Privacy Garantita

Come cancellare informazioni personali dall'intelligenza artificiale nel rispetto della privacy

come richiedere la cancellazione delle informazioni personali su AI, un problema che se non curato rischia di diffondersi a macchia d'olio. la privacy è fondamentale e va tutelata ecco come


2025-07-26 16:24:23 Visualizzazioni: 2108



 



Il problema invisibile – L’onnipresenza del tuo nome nelle AI


CONSULENZA TECNICA CELL 3279105006 CRISTIAN NARDI 

 Ogni nostra azione digitale viene tracciata, archiviata e successivamente elaborata da sistemi automatici sempre più sofisticati, generando un persistente footprint digitale. L’intelligenza artificiale, oggi, non si limita più a interpretare comandi vocali o suggerire articoli online: è diventata una forza globale capace di profilare, predire, generare e perfino diffondere informazioni su individui, famiglie, aziende, attraverso tecniche di data mining e analisi di Big Data. Il nome di una persona non è più solo una voce in un database: è un nodo di connessioni che attraversa milioni di dataset distribuiti in server di ogni continente, elaborato da complesse reti neurali. ChatGPT, Gemini, Copilot, Claude, Perplexity AI, Meta, ma anche Baidu, Yandex, Amazon e Palantir: tutte queste intelligenze artificiali, per funzionare, sono state addestrate su enormi quantità di contenuti — i cosiddetti modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) — ottenuti tramite web scraping da fonti pubbliche, semi-pubbliche e a volte persino dati personali accessibili senza un consenso esplicito.


Il tuo nome può essere presente in pagine di giornale, PDF caricati anni fa, sentenze pubbliche, articoli di blog, forum dimenticati, ma anche post su social, video con metadati identificativi, podcast dove sei stato nominato. Le AI leggono tutto, memorizzano tutto, elaborano tutto. E questo significa che ogni tua dichiarazione, ogni foto con un tag, ogni intervento pubblico o commento sarcastico di anni prima, può riapparire in nuove forme, nuovi contesti, nuove conversazioni automatiche, rischiando di generare diffamazione, disinformazione o persino deepfake. Peggio ancora: il tuo nome può essere collegato a contenuti falsi, manipolati, generati automaticamente da altri utenti o da altre AI, con un potenziale danno all'immagine quasi incalcolabile.


Questo sistema è talmente vasto e interconnesso che sfugge ormai a ogni controllo umano diretto. Anche se cancelli un contenuto da un sito, l’intelligenza artificiale che lo ha memorizzato nei suoi dataset di addestramento può continuare a usarlo. Anche se ottieni la deindicizzazione da Google, l’AI conversazionale può generare contenuti a partire da ricordi digitali che non sono mai stati effettivamente rimossi dai suoi archivi. Questo crea un paradosso: oggi si può perdere il controllo sulla propria identità digitale anche senza aver mai scritto nulla. Basta che qualcuno, altrove, ti citi, ti recensisca, ti menzioni. In un mondo gestito dagli algoritmi, anche il silenzio può essere interpretato, profilato, assegnato a una categoria, dando vita a una forma di sorveglianza digitale passiva. E ciò vale per persone comuni, imprenditori, influencer, professionisti, dipendenti pubblici e privati cittadini.


La maggior parte degli utenti non si rende conto che questi sistemi AI sono usati anche da banche, società assicurative, enti pubblici, aziende di cybersecurity, compagnie di gestione del rischio e persino governi. Il tuo nome può essere inserito – automaticamente e senza avviso – in una blacklist o lista di proscrizione, in una valutazione basata su scoring predittivo negativo, o in una serie di suggerimenti per investitori da evitare, causando una potenziale esclusione finanziaria. Questo processo, spesso frutto di una discriminazione algoritmica, avviene in modo invisibile, silenzioso, ma può avere effetti devastanti: rifiuto di un prestito, diniego di collaborazione, limitazioni bancarie, esclusione da bandi, e danni reputazionali permanenti.


Il diritto a sparire – La strategia legale e la nascita di una risposta italiana


Per contrastare questa invisibile ma potentissima esposizione globale, è necessario agire su tre piani: giuridico, tecnologico e operativo. Il GDPR – Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (UE 2016/679) – offre uno strumento straordinario: il diritto alla cancellazione, meglio noto come diritto all’oblio. Questo diritto, previsto all’articolo 17 del regolamento europeo, consente a ogni cittadino di ottenere la rimozione dei propri dati personali da qualsiasi titolare del trattamento che li abbia raccolti, a condizione che sussistano determinati criteri: dati errati, non aggiornati, non più necessari, ottenuti per un trattamento illecito o senza consenso, o lesivi della dignità. Ma l’applicazione di questo diritto alle intelligenze artificiali è ancora un territorio nuovo, una frontiera del cyber law in evoluzione, dove servono competenze altamente specializzate in diritto dell'informatica e responsabilità algoritmica.


Qui entra in gioco una realtà tutta italiana: Privacy Garantita, la prima società nazionale ad aver sviluppato un servizio dedicato esclusivamente alla rimozione del proprio nome da tutte le AI esistenti al mondo. Fondata da un gruppo di esperti guidati da Cristian Nardi, consulente di reputazione digitale e diritti digitali, Privacy Garantita si occupa in modo professionale, strutturato e legale della cancellazione dai motori AI, dai modelli linguistici, dai sistemi di profilazione bancaria, dai database a rischio elevato e dalle AI ad uso privato e aziendale. Il processo, che mira a una completa bonifica dei dati, è complesso ma altamente efficace. Si parte da un’analisi avanzata: il sistema proprietario di Privacy Garantita mappa la presenza del nome in modelli AI, motori AI Overview (Google, Bing), assistenti virtuali e modelli predittivi. Si raccolgono le prove, si verifica la tracciabilità, si redige un fascicolo personalizzato con tutti i riferimenti normativi.


Da lì inizia la fase legale. Vengono attivati i canali formali di contatto con le aziende titolari dei modelli: OpenAI, Google, Meta, Anthropic, Microsoft, Amazon, Refinitiv (World-Check), LexisNexis, Baidu, Tencent. Ogni comunicazione è motivata con riferimenti precisi al GDPR e alla giurisprudenza europea. In caso di contenuti falsi o lesivi, si inviano vere e proprie diffide legali internazionali. Nei casi più delicati, viene richiesto l'intervento delle autorità garanti o si avvia un reclamo al Garante della Privacy, potendo sfociare in un contenzioso che richiede il supporto di avvocati locali nel paese in cui l’AI ha sede. Il cliente viene aggiornato con report dettagliati e ha accesso a uno strumento di monitoraggio costante. Nel tempo, Privacy Garantita è riuscita a ottenere centinaia di rimozioni da modelli AI conversazionali, cancellazioni di dati biometrici, oscuramento di immagini generate e rimozione di riferimenti da database di compliance globali.


I risultati sono tangibili: visibilità azzerata nei contenuti AI, deindicizzazione dei nomi dai motori predittivi, sparizione dai suggerimenti automatici delle intelligenze artificiali. Ma soprattutto: ripristino della propria immagine, dignità, e anonimato. Oggi, più che mai, il diritto di esistere si accompagna al diritto di sparire e al diritto al silenzio digitale.


L’intervento concreto – Cosa fa Privacy Garantita per il tuo nome


Quando un utente contatta Privacy Garantita, il processo inizia con una consulenza legale specializzata. Nessun automatismo, nessun generatore standard. Ogni nome è un caso specifico. Si effettua un monitoraggio in profondità per verificare dove il nome compare: nelle risposte di ChatGPT, nei risultati AI di Google, nei dataset di Gemini, nei contenuti generati da Claude, nelle API di Copilot, nei feed di Perplexity AI, nei modelli aziendali come Watson o SAP Leonardo. Se il nome appare, anche solo come collegamento semantico, viene preso in carico.


Privacy Garantita redige e invia in tuo nome istanze legali che attivano il diritto di opposizione (art. 21 GDPR), il diritto alla cancellazione (art. 17), il diritto all’accesso (art. 15) per ispezionare i dati trattati, e, in certi casi, il diritto a non essere soggetto a decisioni automatizzate (art. 22). Una volta raccolta la documentazione, parte la fase di contatto con i responsabili del trattamento delle AI. In alcuni casi, le piattaforme rispondono rapidamente. In altri, è necessario insistere, motivare, e se necessario avviare un ricorso d'urgenza o un'inibitoria. Privacy Garantita segue tutto fino all’avvenuta cancellazione. Per i casi internazionali, il team si avvale di consulenti e avvocati esperti in diritto transfrontaliero. I risultati vengono certificati con report tecnico-legali, archiviati in un dossier che il cliente può usare in futuro per far valere la propria posizione anche presso banche, assicurazioni o enti pubblici, fornendo una certificazione di avvenuta cancellazione.


Tutto questo è reso possibile da un approccio ibrido: tecnico-legale, umano e automatizzato, basato sui principi di privacy by design ed etica della trasparenza. Privacy Garantita non si limita a “rimuovere dati”, ma difende l’identità e la sovranità digitale della persona. È la prima realtà in Italia, e tra le poche al mondo, che ha fatto della cancellazione da AI una missione concreta, con strumenti efficaci e casi di successo verificati. La sua esistenza rappresenta oggi una garanzia per chiunque desideri riconquistare i propri diritti digitali fondamentali in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale, paradossalmente, sa più di noi di quanto noi stessi ricordiamo.