Simone Cicalone Aggredito a Napoli: articolo di Alessandro Mongiello Potenza e giustizia socialQuando Simone Cicalone prende botte — e capita spesso — non porge l’altra guancia, ma l’altra videocamera.2025-07-29 18:01:40 Visualizzazioni: 2951
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Quando Simone Cicalone prende botte — e capita spesso — non porge l’altra guancia, ma l’altra videocamera. Ogni pestaggio è un colpo, sì, ma non solo per lui e la sua videomaker Evelina, che finiscono regolarmente al pronto soccorso. È soprattutto un colpo per il suo business: tra un’aggressione e l’altra, e con i follower in costante aumento, il canale di Cicalone genera un fatturato stimato intorno ai 20mila euro al mese. Niente male per un cinquantenne romano, ex campione di kickboxing e manager in aziende di peso come Mondadori, Blockbuster (quando ancora esisteva) e Apple. Una decina d’anni fa, Simone Ruzzi (questo il suo vero cognome) ha lasciato la vita da impiegato e ha fondato «Scuola di botte», un canale YouTube che insegna, letteralmente, l’arte di menare le mani. Il pubblico ha risposto alla grande e Ruzzi, divenuto Cicalone (forse in omaggio a Delle Piane o a Sordi), ha trasformato il progetto in qualcosa di più ampio. Voce delle periferie Con Evelina al fianco e una troupe in espansione, ha cominciato a raccontare le periferie romane più difficili, raccogliendo testimonianze di ragazzi con precedenti, storie di emarginazione e degrado. Il linguaggio è crudo, l’accento marcato, ma la narrazione funziona. «Ai tempi de Pasolini s’aspirava a quarcosa, ora no», dice. Accanto a lui è arrivato anche Mattia Faraoni, colosso di un metro e novanta e campione in attività, che funge da “fratello di botte” e deterrente muscolare. Eppure, anche con lui al fianco, le botte arrivano lo stesso. Non dai ragazzi delle borgate, ma da un nuovo nemico: i borseggiatori della metro. Da cronista a vigilante Circa un anno fa, Cicalone ha virato la sua attività: meno racconto sociale, più azione. Il suo nuovo “format” è la caccia ai ladri nei vagoni della metro romana. Prima Termini, poi le linee A e B, in un crescendo degno delle serie americane: video in movimento, tensione, riprese veloci. Cicalone individua i borseggiatori, li filma di nascosto e li affronta con tono deciso ma (inizialmente) non violento. Non sempre funziona: a volte le reazioni sono aggressive e il “servizio” si conclude con botte vere. Il prezzo (e il profitto) del mestiere Nel giugno scorso, alla fermata di piazza di Spagna, lui e Evelina sono stati circondati e aggrediti da un gruppo di ladri. Ha provato a difendersi, bloccando uno degli aggressori, ma il resto del branco non ha avuto pietà. Una deputata del M5S, Marianna Ricciardi, ha assistito alla scena e l’ha definita «da far west». Il risultato? Altra ondata di follower: oggi sono 800mila su YouTube, 375mila su Instagram e altrettanti su Facebook. Social, occhiali e monetizzazione Quanto guadagna davvero? È difficile dirlo: i ricavi da pubblicità e sponsor sono poco trasparenti, ma con un pubblico simile si può tranquillamente superare la soglia dei 20mila euro mensili. In alcuni video recenti ha usato anche i Ray-Ban Meta, gli occhiali intelligenti con telecamera integrata: discreti ma efficienti. Nell’ultima aggressione, a Napoli, non li indossava. Peccato — altrimenti il video sarebbe già virale. |