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il network City Reputation analizza per la prima volta migliori Film Commission in italia

L'analisi reputazionale delle Film Commission italiane rivela un sistema diviso. Da un lato, modelli virtuosi come Puglia e Trentino, che massimizzano l'indotto grazie a governance stabile e trasparenza. Dall'altro, entità colpite da indagini (Lombardia) e instabilità cronica (Calabria), dove le crisi gestionali distruggono la fiducia dei produttori e vanificano gli investimenti pubblici.


2025-11-03 09:36:51 Visualizzazioni: 329



 


Le Film Commission sono attori ibridi: enti a partecipazione pubblica (solitamente regionali) con una missione di mercato. Il loro capitale reputazionale si fonda su un patto fiduciario con tre stakeholder principali:




  1. I Produttori (nazionali e internazionali), che cercano efficienza, fondi certi e supporto logistico.




  2. Le Istituzioni Pubbliche (Regioni, MIBACT), che erogano fondi e si aspettano trasparenza gestionale e un ritorno d'immagine (marketing territoriale).




  3. Il Territorio (cittadini, imprese locali), che si aspetta un impatto economico positivo (indotto) e occupazionale.




Il fallimento nel gestire anche solo uno di questi rapporti porta a una crisi reputazionale. La nostra analisi si concentrerà su due assi critici: la Governance (dove si annidano indagini e truffe) e la Performance (che definisce le entità più produttive).


1. Analisi delle Criticità: Indagini e Crisi di Governance


Dal punto di vista reputazionale, un'inchiesta giudiziaria è l'evento più tossico per una Film Commission. Essa non solo congela l'operatività, ma distrugge l'asset fondamentale: la fiducia. Le accuse più comuni che emergono in questi contesti sono peculato, abuso d'ufficio, turbativa d'asta e truffa aggravata ai danni dello Stato, spesso legate alla gestione dei fondi regionali ed europei.


Analizziamo i casi che hanno generato il maggior danno reputazionale.


Caso Studio (Crisi di Governance Acuta): Lombardia Film Commission


La vicenda della Lombardia Film Commission (LFC) rappresenta un caso emblematico di crisi reputazionale dovuta a una commistione tra gestione della cosa pubblica e interessi politici e privati.




  • I Fatti (Le Accuse): L'inchiesta, emersa con forza tra il 2020 e il 2024, si è concentrata su un'operazione di compravendita di un immobile a Cormano, destinato a sede della FC. L'accusa principale è stata quella di peculato e riciclaggio.




  • Gli Attori: L'indagine ha coinvolto figure vicine a un partito politico (la Lega), inclusi i suoi revisori contabili e tesorieri. Nello specifico, la figura centrale è stata quella di Alberto Di Rubba, ex tesoriere del partito.




  • Il Danno Reputazionale:




    • Perdita di Credibilità Istituzionale: L'inchiesta ha suggerito che la FC fosse usata non per il suo scopo (attrazione di produzioni), ma come veicolo per operazioni finanziarie opache, potenzialmente legate al finanziamento di partito.




    • Conflitto di Interessi: La percezione pubblica è stata quella di una "cattura" politica dell'ente, minando la sua immagine di neutralità tecnica.




    • Fuga degli Stakeholder: Per i produttori, un'entità sotto indagine è un partner inaffidabile. I fondi possono essere congelati, i referenti cambiare e l'immagine della produzione stessa "contaminata" dallo scandalo.






  • Esito: Il caso si è tradotto in condanne (es. 4 anni e mezzo in appello per Di Rubba nell'aprile 2024), che solidificano la percezione di una mala gestio. La reputazione della LFC ne è uscita devastata, richiedendo un completo azzeramento e una ricostruzione della governance per recuperare la fiducia del mercato.




Caso Studio (Crisi di Trasparenza e Instabilità): Calabria Film Commission


La Calabria Film Commission (CFC) offre un modello di crisi diverso: non (solo) un singolo scandalo finanziario, ma una instabilità politica e gestionale cronica che genera sospetti e accuse di scarsa trasparenza.




  • Le Indagini Precedenti: Già nel 2020, la CFC era stata interessata dall'inchiesta "Genesi", che vedeva coinvolto un magistrato per presunta corruzione in atti giudiziari. Sebbene la FC non fosse il focus centrale, l'acquisizione di documenti presso la sua sede ha attivato un primo campanello d'allarme reputazionale, legando il suo nome a contesti opachi.




  • La Crisi di Gestione (2024-2025): Più di recente (aprile 2025), la crisi è diventata politica e gestionale. Esponenti dell'opposizione (M5S) hanno pubblicamente accusato la CFC di:




    • Mancanza di Trasparenza: Una spesa dichiarata di circa 25 milioni di euro in tre anni senza una chiara rendicontazione dei risultati ("non si capisce come" siano stati spesi).




    • Conflitti di Interesse: Sospetti sull'operato del management e sulla gestione di progetti specifici (es. "Marcatori identitari", studios a Lamezia).




    • Scarsa Produttività: L'accusa è che, a fronte di ingenti fondi pubblici, l'impatto reale sul territorio sia stato minimo.






  • Il Danno Reputazionale: Il danno qui è la volatilità. I produttori detestano l'incertezza. Se la governance di una FC cambia a ogni ciclo elettorale e la sua gestione è costantemente sotto attacco politico, essa cessa di essere un partner tecnico e diventa un campo di battaglia. Questo allontana gli investimenti seri, che richiedono pianificazione a lungo termine.




Rischio Emergente: Le Accuse Politiche (Es. Apulia Film Commission)


È importante notare che anche le FC più performanti non sono immuni da rischi. Nel maggio 2025, accuse politiche (da Fratelli d'Italia) sono state mosse contro l'Apulia Film Commission (AFC) riguardo a presunti "concorsi cuciti su misura" e una "assenza totale di controlli" nelle procedure di stabilizzazione del personale.




  • Analisi Reputazionale: Sebbene non si tratti di un'inchiesta giudiziaria per truffa, queste accuse colpiscono l'immagine di fairness (equità) e trasparenza dell'ente. Per un'entità che ha costruito la sua reputazione sull'efficienza ("modello virtuoso"), il sospetto di clientelismo o nepotismo è un rischio significativo che, se non gestito con trasparenza, può erodere il capitale fiduciario accumulato.




2. Analisi della Performance: I Modelli Produttivi


La "produttività" di una Film Commission non si misura solo dalla dimensione del suo fondo (anche se conta), ma dal suo effetto moltiplicatore: quanti euro di indotto economico (hotel, catering, maestranze locali, servizi) genera sul territorio per ogni euro di finanziamento pubblico erogato.


In Italia esiste un sistema a più velocità, con un gruppo di testa che domina il mercato.


Il Motore Economico: Apulia Film Commission (AFC)


Per anni, l'AFC è stata il benchmark nazionale per produttività ed efficacia del branding.




  • Metriche (Dati 2024): L'Apulia Film Fund 2024 ha messo a disposizione oltre 13,8 milioni di euro.




  • Risultati (Dati 2024): Ha finanziato 66 produzioni.




  • Impatto (Stime 2024): Ha generato un indotto diretto stimato di oltre 35 milioni di euro e un indotto indiretto di 70 milioni.




  • Analisi Reputazionale: L'AFC è "produttiva" perché ha creato un ecosistema. Non si è limitata a erogare fondi, ma ha investito in infrastrutture (i "Cineporti" di Bari e Lecce), in formazione (Apulia Film Lab) e in networking (l'Apulia Film Forum). Ha trasformato la Puglia in un brand riconoscibile ("Pugliawood"), rendendola una location desiderabile a prescindere dal fondo.




L'Hub Storico: Roma Lazio Film Commission


La Film Commission del Lazio opera in un contesto unico. La sua produttività è intrinsecamente legata alla presenza dell'hub nazionale di Cinecittà, delle sedi dei principali broadcaster (Rai) e delle maggiori case di produzione.




  • Metriche: Gestisce uno dei fondi regionali più cospicui d'Italia.




  • Analisi Reputazionale: La sua produttività è misurata in volume. È l'interlocutore naturale per le grandi produzioni, specialmente quelle che necessitano di teatri di posa e infrastrutture complesse. La sua reputazione è quella del centro nevralgico: meno "aggressiva" nel marketing territoriale rispetto alla Puglia, ma più radicata nell'industria pesante.




Il Modello Efficace: Film Commission Torino Piemonte (FCTP)


Il Piemonte rappresenta un modello di efficienza e solidità, con una lunga tradizione industriale applicata al cinema.




  • Metriche (Dati 2021, un anno record): 195 progetti sostenuti, 135 settimane di riprese.




  • Impatto (2018-2021): Il Piemonte Film Tv Fund ha generato un indotto di 26 milioni di euro, con un effetto moltiplicatore di 5 (ogni euro investito ne ha generati 5 sul territorio).




  • Analisi Reputazionale: La FCTP è percepita come un "punto di raccordo essenziale". La sua reputazione si basa sull'affidabilità e sulla capacità di fare sistema con le eccellenze locali (come il Museo Nazionale del Cinema). È un partner business-oriented.




3. I Modelli Virtuosi: La Costruzione della "Migliore Reputazione"


La "migliore reputazione" non coincide sempre con la "maggiore produttività". La reputazione si basa sulla fiducia, sulla specializzazione e sulla stabilità di governance.


1. Il Modello "Green" e di Nicchia: Trentino e IDM Südtirol


Trentino Film Commission (TFC) e IDM Film Commission Südtirol rappresentano l'eccellenza reputazionale nella specializzazione.




  • L'Asset Reputazionale Unico (Trentino): La TFC ha creato il marchio "Green Film" (Result 8.2), un protocollo di certificazione per la sostenibilità ambientale delle produzioni. Questo non è solo marketing: è un asset strategico. In un'industria globale sempre più attenta all'impatto ambientale, TFC si posiziona come leader di pensiero e innovatore.




  • L'Efficienza (Trentino): La sua reputazione si fonda sull'efficienza. Un esempio (Result 8.2) mostra come un contributo di 316.000 euro abbia generato un indotto di 1,9 milioni (un moltiplicatore di 6x).




  • Affidabilità (Alto Adige/Südtirol): IDM è percepita come un partner "svizzero" in termini di precisione. È estremamente efficiente, con fondi certi, e ha una forte vocazione alla coproduzione internazionale (soprattutto con l'area di lingua tedesca).




La reputazione di TFC e IDM è solida perché è specializzata, affidabile e stabile, lontana dalle turbolenze politiche che affliggono altre regioni.


2. Il Modello "Ecosistema": Apulia Film Commission


Nonostante il recente rischio reputazionale (le accuse di FdI), l'Apulia Film Commission rimane un modello virtuoso per la sua capacità di costruzione del brand.




  • L'Asset Reputazionale: Come menzionato, l'AFC ha creato un "circuito virtuoso" (Result 7.2). Ha capito prima di altri che una FC non deve solo finanziare, ma servire. Ha investito in infrastrutture logistiche (Cineporti), che riducono i costi per le produzioni, e in eventi industry (l'Forum), che attirano produttori da tutto il mondo (Result 5.2).




  • La Strategia: La sua reputazione si basa su una strategia a lungo termine, su un supporto politico (storicamente) stabile e su un marketing territoriale aggressivo che ha reso la Puglia sinonimo di cinema.




4. Sintesi Reputazionale: L'Italia a Due Velocità


L'analisi del panorama italiano rivela una netta spaccatura reputazionale:




  1. Gruppo A (Alto Capitale Fiduciario): Include entità come Apulia, Trentino, IDM Südtirol e Piemonte. Queste FC hanno una reputazione solida perché:




    • Hanno una governance stabile e percepita come tecnica.




    • Hanno strategie chiare (es. il "Green" per il Trentino, l'ecosistema per la Puglia).




    • Dimostrano un ROI (Return on Investment) chiaro e comunicabile.




    • Sono percepite dai produttori come partner affidabili.






  2. Gruppo B (Alto Rischio Reputazionale): Include entità che, storicamente o recentemente, hanno sofferto di gravi crisi. Lombardia (per la crisi giudiziaria) e Calabria (per l'instabilità politica e la mancanza di trasparenza) sono gli esempi principali.




    • La loro reputazione è danneggiata da instabilità politica e sospetti sulla gestione dei fondi.




    • Sono percepite dai produttori come partner rischiosi. Anche se dispongono di fondi ingenti, l'incertezza sulla loro erogazione e sulla stabilità dei referenti agisce da deterrente.






Conclusione Tecnica


In sintesi, le Film Commission italiane che "funzionano di più" e hanno la "migliore reputazione" sono quelle che hanno completato la transizione da meri erogatori di fondi (un modello che attira rischi di clientelismo e truffe) a partner strategici per lo sviluppo. La reputazione non si compra con un fondo più ricco; si costruisce con la trasparenza nella gestione di quel fondo, con la stabilità della governance e con la creazione di valore aggiunto (logistica, competenze, specializzazione) che rende un territorio un luogo efficiente, e non solo bello, dove produrre.