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Città Italiane sotto la Lente: Presentata l’Indagine sulla Reputazione Urbana di Italiadecide e Intesa Sanpaolo

Analizzare come le città italiane contribuiscano alla reputazione del Paese seguendo un approccio originale nelle finalità e nella metodologia. Misurare il valore sociale percepito delle città, come leva per attrattività economica, turistica e culturale.


2025-06-25 22:53:30 Visualizzazioni: 195



 




Nel contesto attuale, dove la reputazione urbana è un fattore determinante per lo sviluppo economico, culturale e sociale delle città, uno studio approfondito ha analizzato le dinamiche reputazionali dei principali centri urbani italiani. Promosso da italiadecide con il supporto di Intesa Sanpaolo, il progetto mira a comprendere come viene percepita e rappresentata l’Italia attraverso le sue città, e in che modo tali percezioni influenzano la capacità di attrarre investimenti, talenti e opportunità.


La ricerca si articola in due sezioni complementari. La prima parte mette a confronto i principali ranking internazionali delle città, mettendone in luce le criticità metodologiche: spesso i criteri adottati risultano ambigui, poco trasparenti e talvolta distorti da una eccessiva enfasi sulla notorietà o da parametri standardizzati che non tengono conto delle differenze territoriali. La seconda parte si basa su un’indagine nazionale condotta su un campione di 1.200 cittadini distribuiti in dieci città italiane: Bari, Bergamo, Bologna, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Verona. L’obiettivo è stato quello di raccogliere percezioni soggettive, valutando la qualità della vita secondo chi le città le vive ogni giorno.


I dati emersi mostrano che le città medie sono le più apprezzate. In particolare, Bologna è considerata un esempio di equilibrio tra vivibilità, qualità ambientale e valore produttivo. Verona e Bergamo seguono per efficienza dei servizi, sicurezza e sostenibilità. Milano viene riconosciuta per dinamismo economico, cultura e innovazione tecnologica, ma paga in termini di costi elevati e bassa percezione di benessere quotidiano. Sul versante opposto, Napoli, Palermo e Roma sono penalizzate da valutazioni negative su sicurezza, trasporti e qualità dei servizi pubblici, nonostante ricevano punteggi alti in accoglienza, relazioni sociali e patrimonio culturale.


Uno dei dati più rilevanti riguarda il diverso approccio tra generi: le donne mostrano una maggiore attenzione e sensibilità ai temi della sicurezza, dell’ambiente e della salute, considerandoli fattori chiave per una qualità della vita sostenibile e inclusiva.


L’indagine ha identificato 15 fattori reputazionali raggruppati in cinque macro-ambiti fondamentali:


Sicurezza urbana: percezione del rischio, ordine pubblico, criminalità.


Qualità ambientale: pulizia urbana, gestione dei rifiuti, sostenibilità.


Servizi e infrastrutture: trasporti, sanità, accessibilità e digitalizzazione.


Valori economici: occupazione, innovazione, costo della vita.


Vitalità sociale: cultura, accoglienza, coesione, partecipazione civica.


Questa struttura permette di mappare con precisione punti di forza e criticità delle città italiane, offrendo agli enti pubblici e ai soggetti privati uno strumento operativo per definire strategie di sviluppo.


Tra le proposte emerse dallo studio, si sottolinea l’importanza di collegare ambiente, inclusione e qualità urbana all’innovazione tecnologica e alla crescita economica, creando sinergie tra dimensioni spesso trattate separatamente. Allo stesso tempo, viene suggerita una maggiore attenzione al divario reputazionale tra chi vive la città e chi la osserva dall’esterno: migliorare la coerenza tra esperienza vissuta e immagine pubblica è essenziale per consolidare il posizionamento internazionale.


Infine, lo studio propone di investire in narrazioni territoriali differenziate, che sappiano valorizzare le peculiarità locali senza cedere all’omologazione, evitando cioè di appiattire le identità urbane in format ripetitivi, ma stimolando invece l’autenticità e la riconoscibilità dei singoli territori.


Questa analisi rappresenta una base solida per costruire strategie di city branding e reputazione urbana capaci di restituire centralità alle comunità, valorizzando l’unicità di ogni città italiana in un contesto globale sempre più competitivo. La reputazione, in questa prospettiva, diventa non solo uno specchio di come una città viene vista, ma uno strumento concreto di politica urbana, marketing territoriale e innovazione sociale.


la ricerca "L'Italia e la sua reputazione – Le Città", realizzata da italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo, presentata oggi a Roma presso l'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. Lo studio – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – rientra in un progetto pluriennale sulla reputazione internazionale dell'Italia in settori di particolare rilevanza per la sua competitività come l'università, il turismo e la giustizia civile.

La ricerca realizzata insieme a Makno si divide in due parti. La prima confronta le più significative classifiche internazionali sulle città evidenziandone le criticità legate ad approcci poco trasparenti e definizioni ambigue, all'utilizzo degli stessi indicatori per misurare realtà differenti, e al peso eccessivo della notorietà che sconfina negli stereotipi; la seconda analizza i risultati di una survey web nazionale condotta su un campione di 1.200 cittadini di Bari, Bergamo, Bologna, Genova, Roma, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Verona ed è focalizzata sulle percezioni sociali.

Tra le città risultano preferite quelle di medie dimensioni: Bologna rappresenta l'equilibrio ideale tra qualità della vita e reputazione produttiva, seguita da Verona e Bergamo, per sicurezza, servizi e sostenibilità ambientale. Milano primeggia per lavoro, cultura e tecnologia, ma è percepita come la più cara economicamente e meno vivibile. Con una reputazione più fragile, invece, Palermo, Napoli e Roma soffrono per le percezioni negative legate a sicurezza, trasporti e servizi pubblici, nonostante punteggi elevati in relazioni sociali, accoglienza e cultura.

Una particolare attenzione rispetto ai temi delle città proviene dalla componente femminile del campione, più sensibile e critica riguardo a salute, sicurezza e ambiente, percepiti come elementi concreti che incidono direttamente sulla qualità della vita quotidiana e rendendola più sostenibile.

Lo studio ha individuato 15 fattori reputazionali, raggruppati in 5 macro-ambiti: sicurezza, qualità ambientale, infrastrutture e servizi, valori economici, vivacità sociale. Tra i fattori chiave emergono in particolar modo salute e sicurezza (sotto la sufficienza in molte metropoli), pulizia urbana (soprattutto critica al Sud), accessibilità e qualità delle infrastrutture.

La ricerca suggerisce infine alcune linee di azione per operatori pubblici e privati per migliore le città e la loro reputazione, in particolare: bilanciare e rendere sinergici obiettivi e interventi in materia di ambiente, inclusione sociale e qualità della vita con innovazione, economia e infrastrutture; affrontare il gap reputazionale, tra la percezione di coloro che vivono la città, abitualmente o temporaneamente, e l'immagine proiettata verso l'esterno; investire in narrazioni territoriali differenziate, che valorizzino le eccellenze locali senza omologare le identità urbane.

Italiadecide, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha avviato a partire dal 2018 una ricerca pluriennale su "La reputazione dell'Italia" per verificare l'appropriatezza del posizionamento del Paese nei diversi settori quale emerge dai principali ranking internazionali. Il progetto nasce dalla consapevolezza che la reputazione è un fattore determinante per un Paese nell'ottica di attrarre e trattenere le risorse, i talenti e gli investimenti indispensabili a una crescita sostenibile nel tempo e si propone di verificare le modalità con cui viene misurata, per sfatare falsi miti e pregiudizi nelle rappresentazioni dell'Italia nei ranking internazionali.