Il Capitale Reputazionale di Bari: Un'Analisi del giornalista Fabio Riente, Integrata di Identità, Percezione e PotenzialeLa reputazione di una città è un capitale strategico, un asset intangibile ma con implicazioni concrete che ne determinano la capacità di attrarre investimenti, talenti e risorse indispensabili per una crescita sostenibile2025-07-23 17:18:29 Visualizzazioni: 2889
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Questo report si propone di analizzare in modo esaustivo il capitale reputazionale della città di Bari, superando la distinzione superficiale tra immagine e realtà per indagare la complessa interazione tra identità profonda, percezione esterna e traiettorie di sviluppo. La reputazione, come definito da esperti del settore, non è sinonimo di immagine pubblica; essa "nasce dall'identità, cioè da quello che noi siamo realmente". L'immagine è la "impalcatura" che circonda il "palazzo" dell'identità: se si allontana troppo dalla struttura portante, crolla, innescando una crisi reputazionale. La tesi centrale di questa analisi è che la reputazione contemporanea di Bari sia caratterizzata da una dualità avvincente e al contempo problematica. Da un lato, emerge la narrazione di una "città del Rinascimento", un hub turistico in piena ascesa, un polo di vivacità culturale e un modello di sviluppo per il Mezzogiorno. Dall'altro, questa narrazione è costantemente minacciata da sfide strutturali persistenti, che includono la pervasività della criminalità organizzata, disuguaglianze socio-economiche e recenti turbolenze politiche che hanno messo a rischio la stabilità amministrativa. Questo scenario configura un ambiente ad alto rischio, dove il divario tra l'immagine proiettata e l'identità sottostante potrebbe innescare un "crash reputazionale". La recente ispezione antimafia disposta dal Ministero dell'Interno, definita dal sindaco un "atto di guerra" volto alla "distruzione della reputazione di una intera città", rappresenta un caso emblematico di come le criticità dell'identità cittadina possano erodere violentemente l'immagine positiva costruita nel tempo. Gestire questa tensione fondamentale non è solo una sfida di comunicazione, ma un imperativo strategico per il futuro di Bari. I Due Volti di Bari - Percezione e RealtàQuesta sezione analizza la dualità centrale della reputazione di Bari, mettendo a confronto la sua celebrata immagine pubblica con le sfide documentate e analizzando il divario di percezione che ne consegue. La Città del Rinascimento: Una Narrazione di SuccessoNegli ultimi due decenni, Bari ha coltivato con successo una narrazione di profonda trasformazione, passando da città portuale trascurata a dinamica destinazione turistica e culturale. Questo "rinascimento" si fonda su asset tangibili e su una strategia di valorizzazione efficace. Il motore di questa percezione positiva è un'offerta turistica ricca e diversificata. Il cuore pulsante è Bari Vecchia, un labirinto di vicoli che ospita tesori architettonici come la Basilica di San Nicola, esempio preminente del romanico pugliese e ponte tra cattolicesimo e ortodossia, e l'imponente Castello Normanno-Svevo. La "Strada delle Orecchiette", dove le signore preparano a mano la pasta tradizionale, è diventata un'icona globale di autenticità. L'attrattiva si estende oltre il centro storico, includendo un lungomare monumentale e l'accesso a località costiere di fama internazionale come Polignano a Mare e Monopoli, facilmente raggiungibili. Questa narrazione è amplificata da fenomeni mediatici, come la popolare serie televisiva "Le indagini di Lolita Lobosco", che ha proiettato un'immagine affascinante della città, stimolando l'interesse turistico e persino il mercato immobiliare. Di conseguenza, le recensioni dei visitatori sono in gran parte positive, elogiando la bellezza della città, la sua vivacità e, soprattutto, l'accoglienza e la cordialità dei suoi abitanti, un asset reputazionale di prim'ordine. Ombre sull'Adriatico: Criminalità, Politica e Rischio SistemicoA questa immagine solare si contrappone una realtà più complessa e problematica, che costituisce la principale vulnerabilità reputazionale di Bari. La città continua a confrontarsi con la presenza radicata della criminalità organizzata. Relazioni della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e del Ministero dell'Interno documentano l'operatività di clan storici come gli Strisciuglio e i Capriati, attivi nel traffico di stupefacenti, nelle estorsioni e nell'usura, con una forte capacità di controllo del territorio. Operazioni di polizia su larga scala, come il blitz che ha portato a 130 misure cautelari, testimoniano la pervasività del fenomeno. La minaccia più grave alla reputazione della città è emersa nel 2024, con la decisione del Governo di inviare una commissione d'accesso per verificare l'ipotesi di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, in seguito a un'inchiesta su un presunto intreccio mafia-politica legato al voto di scambio. Questo evento ha proiettato un'ombra gravissima sull'amministrazione, mettendo in discussione la sua integrità e danneggiando l'immagine di una città sana e ben governata. Oltre alla criminalità organizzata, i dati sulla criminalità comune offrono un quadro con luci e ombre. I dati della Polizia di Stato per il 2024 mostrano un calo di furti (-12%) e rapine (-9%), ma un preoccupante aumento dei reati legati alla droga (+10%) e degli omicidi (3 casi rispetto a 1 nel 2023). Particolarmente allarmanti sono l'aumento della criminalità minorile e la classificazione di Bari come seconda città in Italia per numero di crimini portuali, che spaziano dal contrabbando al traffico di rifiuti. Il Divario di Percezione: Turisti vs. ResidentiLa coesistenza di queste due narrazioni antitetiche genera un significativo divario di percezione, soprattutto tra l'esperienza del visitatore e la realtà vissuta dal residente. Se molti turisti lodano la città, altri riportano esperienze negative che riflettono le problematiche sottostanti: truffe a Bari Vecchia, incontri con "baby gang" e lamentele sulla sporcizia sono segnali di come la realtà possa infrangere l'immagine idilliaca. Il dato più eloquente di questo scollamento risiede nella percezione della sicurezza. Un'analisi Istat del 2022 rivela che solo il 50,6% dei cittadini baresi si sente sicuro a camminare da solo di notte, uno dei livelli più bassi tra le città metropolitane italiane. Inoltre, il 42,4% delle famiglie baresi percepisce un rischio significativo di criminalità nella propria zona. Questi dati contrastano nettamente con l'immagine di città sicura e accogliente promossa all'esterno. Questa ansia non è infondata né isolata. È confermata dalle istituzioni stesse: la richiesta congiunta dei sindaci di 41 comuni dell'area metropolitana di un incontro con il Prefetto per discutere della "crescente allarme sociale" e della "situazione di crescente insicurezza" legittima le preoccupazioni dei residenti. Il Prefetto ha inoltre collegato l'aumento della criminalità al disagio sociale ed economico, indicando come la criminalità riesca a reclutare nuove leve tra le fasce più vulnerabili della popolazione. Questa dinamica suggerisce l'emergere di una "gentrificazione della reputazione". Il capitale reputazionale positivo sembra concentrarsi nelle aree centrali e turistiche, oggetto di riqualificazione e promozione, mentre le passività reputazionali – criminalità, degrado, insicurezza percepita – vengono relegate, o percepite come tali, nelle periferie. Questa strategia crea una bolla reputazionale fragile. Finché i problemi possono essere contenuti lontano dagli occhi dei turisti, l'immagine positiva regge. Tuttavia, eventi come l'ispezione antimafia, che colpiscono il cuore dell'amministrazione, o episodi di criminalità che tracimano nelle aree turistiche, minacciano di far scoppiare questa bolla, esponendo la realtà meno attraente a un pubblico globale e rischiando di compromettere gli investimenti fatti per costruire la narrazione del "rinascimento". Tabella 1: Indicatori Chiave di Criminalità e Sicurezza (Dati Ufficiali vs. Percezione Pubblica)
Sezione 2: Il Motore Socio-Economico - Valutazione di Vivibilità e OpportunitàQuesta sezione analizza i fattori socio-economici fondamentali che costituiscono la base della reputazione a lungo termine di Bari, valutandone la sostenibilità come luogo in cui vivere, lavorare e investire. Vitalità Economica e Sfide StrutturaliL'economia di Bari si presenta come una delle più dinamiche del Mezzogiorno, ma è caratterizzata da un dualismo strutturale. Da un lato, la Puglia, trainata dal suo capoluogo, è leader nel Sud per crescita del PIL e Bari si classifica al quinto posto in Italia per numero di startup innovative. L'economia è diversificata in settori ad alta tecnologia come l'aerospaziale, la meccatronica (con la presenza di colossi come Bosch e Magna PT), la farmaceutica e l'ICT. La città è un hub logistico di primaria importanza. Il suo sistema infrastrutturale, che comprende un aeroporto internazionale, un interporto e una rete stradale e ferroviaria strategica, la posiziona come piattaforma naturale per gli scambi nel Mediterraneo. Il Porto di Bari è una porta d'accesso cruciale verso i Balcani e il Medio Oriente, con un traffico merci e passeggeri in crescita, che nel 2023 ha movimentato 8,19 milioni di tonnellate di merci e oltre 1,4 milioni di passeggeri tra traghetti e crociere. Questa posizione strategica sta attraendo significativi investimenti esteri, in particolare nei settori della logistica avanzata e della tecnologia, con progetti di player internazionali come Cromwell Group, Panattoni e Lutech. Tuttavia, questa vitalità coesiste con un mercato del lavoro problematico. Nonostante un tasso di disoccupazione per l'area metropolitana in calo al 5,6% nel 2024 (dall'8,3% del 2023), il divario con le medie del Nord Italia e dell'Unione Europea rimane ampio. La criticità maggiore è il tasso di disoccupazione giovanile, che in Puglia si attesta al 27,7% nel 2024, indicando una difficoltà sistemica nell'assorbire le nuove generazioni nel mercato del lavoro qualificato. A ciò si aggiungono un elevato tasso di inattività, specialmente femminile, e un'offerta di lavoro che spesso si concentra in settori a minor valore aggiunto come call center e ristorazione. Questa economia a due velocità, con un settore avanzato e internazionalizzato che non riesce a trainare l'intera occupazione locale, genera disuguaglianze e quel disagio sociale che, come notato dalle autorità, alimenta la criminalità e quindi danneggia la reputazione della città. L'Indice della Qualità della Vita: Una Valutazione GranulareLe classifiche nazionali sulla qualità della vita confermano questo quadro complesso. Nell'indagine 2024 de "Il Sole 24 Ore", Bari si posiziona al 65° posto su 107 province, in miglioramento di quattro posizioni, risultando la migliore del Mezzogiorno continentale ma rimanendo nella seconda metà della classifica nazionale. L'analisi dei singoli indicatori rivela punti di forza, come il primo posto assoluto per l'indice del clima e una buona posizione per le startup innovative (27°), e debolezze croniche, come il 102° posto per i furti di autovetture. Anche la classifica di "ItaliaOggi" vede Bari in risalita, al 71° posto, ma sempre nella parte bassa della graduatoria. Il costo della vita presenta un quadro contraddittorio. Fonti internazionali la descrivono come una delle città più economiche d'Italia, un "paradiso" per chi lavora da remoto. Tuttavia, dati locali indicano che Bari è la città più cara del Sud per la spesa alimentare e ha visto aumenti significativi dei canoni di locazione (+21% dal 2020) e dei prezzi di ristoranti e bar. Il mercato immobiliare è in crescita, con previsioni di ulteriori aumenti, rendendo l'investimento nel mattone profittevole ma aumentando l'onere per i residenti.& |